CINEMA: La storia di un “secondo”. Tra biopic e documentario “Il Precursore” su san Giovanni Battista

martedì 9 Aprile 2019
Un articolo di: Sergio Perugini

Può essere definita la storia di un “secondo”. In realtà, come indica bene il titolo, “Il Precursore”, è il racconto della vicenda di un’importante figura biblica, Giovanni il Battista, profeta che apre la via alla vita pubblica di Gesù. Il film, diretto dal regista Omar Pesenti, è una nuova produzione firmata Officina della Comunicazione insieme alla Santa Sede, con la Fondazione Giovanni XXIII e Vatican Media. “Il Precursore” è stato presentato in anteprima in Vaticano, lunedì 8 aprile, alla presenza del card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, coinvolto nel film anche in veste di esperto, nonché di Paolo Ruffini e mons. Dario E. Viganò, prefetto e assessore del Dicastero per la Comunicazione.
Il film viene dedicato alla memoria di mons. Franco Perazzolo, officiale del Dicastero della Cultura e della Comunicazione, nonché membro della Commissione nazionale valutazione film Cei, scomparso prematuramente l’8 settembre 2018.

Un film, tre linee stilistico-narrative
Tre sono le direttrici del film “Il Precursore”. La prima, più cinematografica, segue il taglio classico del biopic storico-biblico, cui si legano o meglio si ibridano una linea di indagine tipica del documentario e uno sguardo culturale-pop grazie all’animazione. Anzitutto la parte di finzione. La storia si apre e si chiude con l’immagine di una prigione: all’inizio vediamo un ambiente ostile, claustrofobico, pronto a ospitare un detenuto d’eccezione, appunto Giovanni il Battista. Da lì parte un excursus sulla sua vita e sul cammino compiuto nel dare testimonianza della venuta del Cristo, passando per il battesimo di Gesù nel fiume Giordano e fino alla sfida a viso aperto della corruzione politica-morale del tempo, puntando l’indice contro Erode.
Il film, con una struttura circolare, ritorna poi nella prigione, luogo che si carica sì di violenza, di oppressione, ma anche di luminosa fede e speranza; in quello spazio angusto si compie la vicenda del Battista, lì trova l’eco senza tempo della sua testimonianza, il suo essere figura anticipatrice di Cristo.
A interpretare con efficacia il Battista è l’attore Francesco Castiglione; del cast fanno parte anche Luca Capuano, Antonella Fattori, Edoardo Siravo e Valeria Zazzaretta. Una ricostruzione accurata che, come indicano i produttori Nicola Salvi ed Elisabetta Sola, AD di Officina della Comunicazione, si è snodata lungo 7 mesi, con 2 settimane di riprese in esterni, nei territori della Regione Marche, coinvolgendo 17 attori professionisti e 50 comparse.
Accanto a questa linea di finzione, si innesta poi il racconto documentaristico, facendo uso di raccordi culturali e ancoraggi scientifici. Vediamo così le testimonianze di noti biblisti ed esperti: oltre al citato card. Gianfranco Ravasi, figurano mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata, Emanuela Prinzivalli, docente di Storia del Cristianesimo e delle chiese alla Sapienza Università di Roma, e Pierluigi Guiducci, docente di Storia della Chiesa alla Pontificia Università Lateranense.
Ultima, ma non meno importante, è la linea di animazione, con una serie di tavole illustrative fresche e colorate che rimarcano alcuni passaggi chiave della storia, favorendo un quadro dinamico e accattivante in chiave divulgativa.

Il punto Sir-Cnvf
Proprio questa commistione di stili rende il film “Il Precursore” un prodotto audiovisivo molto attuale e originale, pensato per uno sfruttamento cinematografico, televisivo e didattico. Come ha riconosciuto mons. Dario E. Viganò, capofila del progetto, durante la prima del film in Vaticano: “Con durata di 55 minuti, il film rappresenta un format perfetto per i grandi personaggi della Storia e della Chiesa. Potrebbe aprire la via a una possibile serialità…”. In generale, il film riesce a raccontare con efficacia una figura complessa come quella del Battista, profondamente simbolica, poco esplorata nella sua completezza tra grande e piccolo schermo, perché “schiacciata” a livello narrativo, tra cinema e tv, dalla figura di Gesù.
“Il Precursore” si snoda su una scrittura ben calibrata – firmano la sceneggiatura Renato Poletti, Elisabetta Sola e Massimo Vavassori – ed è sorretto una regia capace e solida, quella di Omar Pesenti (suoi sono “In trincea. Piccole storie della Grande Guerra” del 2016 e “Italia 70. 10 anni di piombo” del 2018), attento nella gestione del racconto e delle testimonianze senza inciampare in eccessi didascalici. A marcare poi con intensità la narrazione sono la suggestiva fotografia di Filippo Genovese e le musiche originali di Francesco Perri. Nel complesso, il film “Il Precursore” è da valutare dal punto di vista pastorale come consigliabile, poetico e adatto per dibattiti e approfondimenti in chiave educational.

Articolo originale pubblicato su Agenzia SIR


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