Dentro la Tv: Con la serie “The Morning Show” Hollywood rilegge il rapporto tra media e società. L’informazione al tempo dei social e del Me Too

giovedì 23 Gennaio 2020
Un articolo di: Sergio Perugini

Il buongiorno del mattino. Hollywood è sempre stata attratta dal dietro le quinte del mondo dei media, tra redazioni di quotidiani e programmi Tv, alternando racconti di impegno civile – basta citare “Tutti gli uomini del presidente”(1976) di Pakula o il recente “The Post” (2018) di Spielberg –, a ciniche pagine di carrierismo sfrenato. Con l’esplosione poi del movimento Me Too a difesa dalla condizione della donna, Hollywood ha avviato un interessante percorso di (auto)analisi. In particolare, due serie si sono imposte negli ultimi mesi: “The Morning Show”, creata da Jay Carson, produzione di punta della neonata piattaforma Apple TV+, e “The Loudest Voice”, targata Showtime-Sky, una miniserie su ascesa e caduta di Roger Ailes (Russell Crowe, premio Golden Globe 2020), potente tycoon travolto da pesanti accuse di molestie.
News e veleni. “The Morning Show” è una serie in 10 puntate basata sul libro di Brian Stelter “Top of the Morning: Inside the Cutthroat World of Morning TV”. Ruota attorno a un seguitissimo programma di informazione e intrattenimento del mattino in America – per intenderci, il nostro “UnoMattina” – dove si abbatte il terremoto di accuse sessiste su uno dei due conduttori. Questo scatena un processo di elaborazione pubblico e privato: Come è potuto succedere? Perché nessuno si è accorto? E come rimediare ora al tracollo di credibilità? Un’analisi senza esclusione di colpi, impietosa, cinica, con raccordi ironici o mélo.
Pros&Cons. Bastano pochi minuti di “The Morning Show” a farci capire perché la Apple abbia puntato su un prodotto simile per lanciare la sua piattaforma. La serie è ottima sotto tutti i punti di vista, a cominciare da scrittura e regia, dalla grande cura formale e un’attenzione alla realtà statunitense odierna. Un racconto per nulla distante dal grande cinema di genere. Una narrazione feroce e brillante al tempo del Me Too, capace di uscire dalle secche del già visto o del fin troppo urlato; un racconto senza sconti, che abbina veste patinata a duro realismo, analizzando il problema da più angolature, compresa quella accusatori/accusati. “The Morning Show” poggia su un cast di primissimo livello tra cui Jennifer Aniston, Reese Witherspoon – anche produttrici – Steve Carell, Billy Crudup, Mark Duplass e Marcia Gay Harden. Un esordio dunque decisamente positivo per Apple, che apre già a una seconda stagione.
Più dura e graffiante è, poi, “The Loudest Voice” su Sky, biopic su Roger Ailes, fondatore del canale di informazione Fox News. La miniserie, dal romanzo di Gabriel Sherman, oltre a scandagliare la qualità dell’informazione USA dagli anni ’90 a oggi, mette in evidenza i soprusi praticati da Ailes nei confronti di giornaliste donne, i degradanti ricatti sessuali. Sguardo incalzante, claustrofobico, necessario.

Articolo disponibile anche su Agenzia SIR


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