Dentro la Tv: La serie BBC-HBO “His Dark Materials” dai libri di Philip Pullman. Racconto educational giocato tra bene e male. In difesa dell’infanzia

venerdì 31 Gennaio 2020
Un articolo di: Sergio Perugini

La magia della letteratura. Finalmente la saga letteraria fantasy (ma non troppo) di Philip Pullman ha trovato una nuova trasposizione audiovisiva. Parliamo di “His Dark Materials. Queste oscure materie”, opera in tre volumi scritta dall’autore britannico tra il 1995 e il 2000 e portata parzialmente al cinema nel 2007 con “La bussola d’oro”; i non brillanti risultati al botteghino hanno poi messo fuori produzione i titoli successivi. Ora BBC e HBO riscommettono sul lavoro di Pullman realizzando l’omonima serie Tv “His Dark Materials”, tre stagioni da 8 episodi l’una (la prima è disponibile su Sky Atlantic e NowTv). A firmare il nuovo progetto è Jack Thorne, autore noto per il kolossal teatrale “Harry Potter and the Cursed Child” con J.K. Rowling, mentre alla regia c’è Tom Hooper, Oscar per “Il discorso del re”.
La speranza è nei bambini. Lyra Belacqua (Dafne Keen) è una bambina preadolescente cresciuta tra le mura dell’ateneo di Oxford, apparentemente senza genitori. Suo unico riferimento è lo zio scienziato Lord Asriel (James McAvoy). La sua vita cambia improvvisamente corso dinanzi alla scomparsa di un numero crescente di bambini, tra cui il suo compagno di giochi Roger (Lewin Lloyd). Lyra deve contare solo sulle proprie forze e su un prezioso Aletiometro, marchingegno in grado di indicare la verità su persone, cose, situazioni. Al suo fianco, inoltre, c’è il suo inseparabile animaletto parlante Pan, il suo “daimon”….
Pros&Cons. C’era molta attesa per questa produzione targata BBC-HBO, un grande investimento in termini realizzativi e di effetti visivi; un lavoro teso a intercettare l’assai folto pubblico di lettori di Pullman, autore tradotto in oltre 40 lingue e con all’attivo quasi 20 milioni di copie vendute per questa trilogia. La confezione formale della serie Tv è senza dubbio pregiata, con una cura visiva notevole, beneficiando anche di un cast di primo piano nel panorama inglese: oltre a McAvoy ci sono la bravissima Ruth Wilson (“Jane Eyre”, “The Affair”) e il veterano James Cosmo (“Game of Thrones”, “Il nome della rosa”).
Nonostante il binario narrativo sia quello fantasy, dunque apparentemente adatto a un pubblico giovane, la serie rivela contenuti di grande complessità tali da attrarre anche spettatori adulti e famiglie. Il racconto mette infatti a tema l’infanzia violata da persone senza scrupoli ossessionate dal controllo della società e del suo sviluppo futuro, persone capaci di compiere esperimenti ai danni dei più piccoli in nome della scienza o della brama di potere. Temi impegnativi che ricordano le atrocità commesse dai nazisti nella stagione buia della Storia dell’uomo. La serie però possiede un respiro di speranza, di riscatto, che poggia sulla tenacia di una bambina, appunto Lyra, capace di risvegliare le coscienze (e il coraggio sopito) di molti davanti all’indisturbata avanzata del Male. Racconto appassionante dai risvolti educativi.

Articolo disponibile anche su Agenzia SIR


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