Dentro la Tv: Una famiglia sotto scacco. Su Apple TV+ il crime “Defending Jacob” diretto da Morten Tyldum

lunedì 8 Giugno 2020
Un articolo di: Sergio Perugini

Il “Broadchurch” americano. Abbiamo richiamato più volte nella rubrica “Dentro la Tv” la serie inglese “Broadchurch” targata ITV e giocata in tre stagioni con Olivia Colman e David Tennant. Uno dei crime più intricati e avvincenti degli ultimi dieci anni, che ha influenzato molto la produzione di genere. E a ben vedere la neonata piattaforma Apple TV+ ha appena rilasciato una serie dagli evidenti richiami con “Broadchurch”: è “Defending Jacob”, racconto (8 episodi) ad alta tensione su una famiglia di Boston messa in scacco da un misterioso omicidio, dal romanzo dello scrittore William Landay. A firmare la serie è il regista Morten Tyldum – noto per “The Imitation Game” del 2014 e “Passengers” del 2016 – e interpretata da Chris Evans e Michelle Dockery, rispettivamente il Capitan America Marvel e la Lady Mary dell’inglesissimo “Downton Abbey”.

I silenzi di Jacob. Nei pressi di Boston vive la famiglia Barber, che conduce un’esistenza serena e agiata, con soddisfazioni nel lavoro e nelle dinamiche familiari. Andy (Chris Evans) è uno dei più brillanti assistenti del procuratore distrettuale, mentre la moglie Laurie (Michelle Dockery) è un’educatrice in una scuola privata. La coppia ha un solo figlio, Jacob (Jaeden Martell), che è ricoperto di attenzioni e dà prova di essere un ragazzo posato, responsabile. La loro tranquillità deraglia quando vicino casa viene ritrovato morto un compagno di scuola di Jacob e il loro ragazzo è il primo sospettato.

Pros&Cons. Lo stile visivo enigmatico e fumoso è il punto forte di “Defending Jacob”, un persistente alone di mistero che si mantiene compatto lungo gli 8 episodi della serie. La morte di un adolescente e i silenzi di un coetaneo – stesso incipit di “Broadchurch” – sono l’elemento scatenante del crime, una tempesta di dubbi e tormenti che soffoca la famiglia Barber. Il racconto è un viaggio investigativo e introspettivo alla ricerca della verità, viaggio che vede protagonisti i due genitori Andy e Laurie – ottima performance per i due attori, soprattutto Chris Evan si scrolla di dosso l’ingombrante personaggio di Capitan America – che non si danno pace per l’accusa nei confronti del figlio. All’inizio i due reagiscono in maniera compatta, prendendo le difese di Jacob con ostinazione e indignazione; all’emergere di indizi sospetti, i due cedono a percorsi diversi. Mentre Andy è più granitico nelle sue convinzioni (ossessionato dall’idea di essere un bravo padre, diverso da quello che lui ha avuto, violento e avaro di sentimenti), Laurie è assalita da tante insicurezze. Se la struttura del racconto è valida e ben congegnata, con una notevole accuratezza visiva e interpretativa, la cosa che lascia perplessi (e infastiditi) è l’eccessiva dilatazione della suspense, probabilmente orchestrata per dare seguito alla seconda stagione. “Defending Jacob” è un’ottima serie, adatta solo per un pubblico adulto.

Articolo disponibile anche su Agenzia SIR


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