Film e serie Tv sul divano di casa, dal 27 aprile al 3 maggio

martedì 28 Aprile 2020
Un articolo di: Massimo Giraldi, Sergio Perugini

Sette storie, tra cinema e serie tv, rimanendo in casa. Una nuova proposta di visione per la settimana dal 27 aprile al 3 maggio, con titoli che si muovono da simpatiche proposte educational per bambini e famiglie a opere più complesse, con sguardi problematici sulla società odierna, per un pubblico più adulto. Sette proposte di visione curate dall’Ufficio Nazionale per le comunicazioni sociali – Commissione nazionale valutazione film CEI.

“Salvo” (RaiPlay)
È stato un piccolo caso internazionale nel 2013 il film “Salvo” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, opera che ha vinto il Grand Prix e Prix Révélation alla 52a Semaine de la Critique al Festival di Cannes. La cornice è quella del noir, ma all’interno del racconto si leva un potente messaggio di riconciliazione e salvezza. Siamo nella Palermo di oggi, Salvo (Saleh Bakri) è un killer che opera per conto della mafia; gli viene commissionata l’uccisione di una giovane ragazza non vedente, Rita (Sara Serraiocco). Sul punto di premere il grilletto Salvo però esita, non riesce; nasconde allora Rita in un vecchio capannone abbandonato. Inizia così un dialogo silenzioso tra i due, che conduce progressivamente al cambiamento. Il film di Piazza e Grassadonia ci mette dinanzi a una storia di smarrimento e riscatto, impreziosita dalla presenza del miracolo: il segno concreto (la guarigione) sul corpo della ragazza, che riacquista la vista al contatto con le mani insanguinate di Salvo, e il miracolo (forse ancor più bello) del cambiamento nel cuore dell’uomo, non più duro e disumano, ma abbandonato alla riconciliazione. “Calato in un cromatismo fotografico livido e angoscioso – sottolinea la Commissione nazionale valutazione film CEI – lo scenario scandisce il progressivo passaggio di atteggiamento, l’affiorare di dubbi e desideri dentro modi di secolare immobilismo (…) Rita e Salvo come metafora di una nuova vita. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti” (Scheda film sul sito www.cnvf.it).

“Amore, cucina e curry” (RaiPlay)
Firmato dal regista svedese Lasse Hallström – tra i suoi film si ricordano “Chocolat” (2000) e “Hachiko” (2009) –, “Amore, cucina e curry” (“The Hundred-Foot Journey”, 2014) è un commedia sul potere aggregante del cibo, che diviene soglia di incontro e integrazione. Adattamento del romanzo di Richard C. Morais “Madame Mallory e il piccolo chef indiano”, la storia ruota attorno al trasferimento in un paesino nel Sud della Francia di una famiglia indiana, intenta ad aprire un ristorante; tutto sembra andare per il verso giusto, finché il capo famiglia papa Kadam (Om Puri) non inizia a rivaleggiare con la proprietaria di un ristorante stellato nelle vicinanze, Madame Mallory (una sempre brava Helen Mirren). A questo si aggiunge poi il desiderio di successo del giovane cuoco Hassan Haji, che vorrebbe spiccare il volo dal ristorante paterno troppo legato alla cucina tradizionale indiana; Hassan vorrebbe scoprire infatti i segreti dell’arte culinaria francese. Rodato regista di commedie brillanti di taglio hollywoodiano, Hallström realizza un’opera coinvolgente e garbata, giocata sul conflitto culturale tra Occidente e Oriente; i dissapori man mano vengono appianati grazie alla buona tavola e alla tenerezza. “Un prodotto limpido – indica la Commissione film CEI – levigato, raccontato senza una sbavatura, pieno di caldi e buoni sentimenti (…) il copione è tanto emozionante quanto ammiccante e qua e là furbetto (…) Dal punto di vista pastorale il film è da valutare come consigliabile e del tutto semplice” (Scheda film sul sito www.cnvf.it).

“Torneranno i prati” (RaiPlay)
Per ricordare il grande regista bergamasco Ermanno Olmi (1931-2018), sul portale RaiPlay è possibile recuperare alcuni suoi film più noti, da “L’albero degli zoccoli” (Palma d’oro al Festival di Cannes nel 1978) al recente “Torneranno i prati” (2014), film realizzato nella cornice del centenario dalla Grande guerra. Ambientato sull’Altopiano di Asiago nel 1917, il racconto ci conduce accanto alle storie di uomini, di giovani, mandati a fronteggiare la morte per inseguire una guerra inutile. Sempre con stile riconoscibile, contemplativo e indagatore, Olmi mette a fuco sguardo e cuore di soldati smarriti sulle linee del conflitto, desiderosi solo di tornare a riabbracciare la libertà. Film “bello e commovente – sottolinea la Commissione film CEI – [in cui] il regista bergamasco fa sentire netta la richiesta di perdono per i tanti ragazzi mandati a morire, la consapevolezza del vuoto morale che lascia la guerra, la pietà grande per le vittime in una preghiera che fa del film una operazione linguistica forte: parlare di ieri per rivolgersi all’oggi (…) dal punto di vista pastorale, è da valutare come raccomandabile problematico e adatto per dibattiti”.

“Aladdin” (Disney+)
Protagonista di successo nella stagione cinematografica 2019 è il live-action della Disney “Aladdin” firmato dal britannico Guy Ritchie (tra i suoi film “Sherlock Holmes”, 2009). Ispirandosi alla novella “Aladino e la lampada meravigliosa”, dalla raccolta mediorientale “Le mille e una notte”, il film è l’attualizzazione realistica del popolare cartone animato del 1992, vincitore di due premi Oscar (musiche e canzone, di Alan Menken e Tim Rice). La storia è quella del ladro dai modi gentili Aladdin (Mena Massoud), ammaliato dalla bella principessa Jasmine e pronto a battersi in difesa del vecchio Sultano dinanzi alla brama di potere del perfido Jafar. Non può mancare la presenza dell’esilarante Genio della Lampada (Will Smith). Opera dalla forte carica adrenalinica, con coinvolgenti effetti speciali, ma con qualche incertezza nella sceneggiatura. Ritchie si conferma un bravo regista, anche se un po’ eccessivo e fracassone. Dal punto di vista pastorale “Aladdin” è consigliabile, semplice, adatto a tutta la famiglia.

“Bombshell” (Prime Video)
In Italia è arrivata prima la serie Tv di ShowTime “The Loudest Voice” a raccontare la figura di Roger Ailes (Russell Crowe), fondatore del canale di informazione Fox News e travolto dallo scandalo di abusi sessuali ai danni delle giornaliste della sua rete. La miniserie, tratta dal romanzo di Gabriel Sherman, è un racconto aspro e claustrofobico, ma del tutto necessario. Sullo stesso argomento arriva ora il film “Bombshell. La voce dello scandalo” (“Bombshell”), atteso nelle sale a marzo, ma saltato all’ultimo a causa dell’emergenza Covid-19; da metà aprile però la piattaforma Prime Video di Amazon lo rende accessibile in anteprima a tutti gli abbonati. Firmato da Jay Roach – “Ti presento i miei” (2000) e “L’ultima parola. La vera storia di Dalton Trumbo” (2015) – “Bombshell” poggia su un cast hollywoodiano di primissimo piano: Charlize Theron, Nicole Kidman, Margot Robbie e John Lithgow. La storia è la medesima della miniserie, il racconto di fatti realmente accaduti, segnati dal coraggio di tre giornaliste, tre donne, che hanno rotto la diga del silenzio accusando pubblicamente il potente Ailes. Un film che picchia duro e che fa leva soprattutto sulla forza delle interpretazioni delle attrici piuttosto che per lo stile di racconto; un’opera comunque valida e importante, di denuncia, che fotografa ancora le troppe disparità e violenze ai danni delle donne nella società odierna. Adatto per un pubblico adulto per i temi affrontati, “Bombshell” è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

“Diavoli” (NowTv)
Si muove sullo stesso binario della serie statunitense “Billions” (dal 2016, Showtime), la serie “Diavoli” su NowTv, realizzata da Sky e Lux Vide (la casa di produzione di “Medici”, “Doc” e “Don Matteo”); una ambiziosa coproduzione targata Italia, Inghilterra e Francia, che prende le mosse dal romanzo dell’economista Guido Maria Brera. La storia è ambientata in una cornice temporale vera, le conseguenze della crisi finanziaria negli anni Duemila; è il 2011 e nella City di Londra si susseguono giochi di potere mossi dalla mala finanza, interessata unicamente al denaro e non alle ripercussioni sociali. Tra i protagonisti di “Diavoli” figurano Patrick Dempsey, Alessandro Borghi, Laia Costa, e Kasia Smutniak. A giudicare dai primi episodi la serie è decollata senza dubbio bene, mostrando in uno stile di racconto molto “British”, con un’elevata cura formale e una buona scrittura. Il respiro internazionale è dunque assicurato, così come il plot accattivante dalle interessanti suggestioni sulla società odierna. Di fatto la serie “Diavoli” rilancia nuovamente, e con grande urgenza, il pensiero di papa Francesco, il suo impegno nel promuovere l’idea di una nuova economia, lontana dalla “cultura dello scarto” e più riconciliata con la vita, con l’uomo.

“I Durrell” (NowTv)
Chiudiamo il ciclo di proposte con una brillante e colorata serie inglese dagli sguardi educativi. Parliamo di “I Durrell. La mia famiglia e altri animali” (“The Durrells”, 2016-2019), serie in quattro stagioni programmata sul canale La Effe e disponibile sulla piattaforma NowTv, in particolare con l’ultima stagione rilasciata in Italia a marzo-aprile 2020. Prendendo le mosse dai romanzi di formazione (di taglio autobiografico) del naturalista Gerald Durrell, la storia propone in chiave semiseria le vicissitudini della famiglia Durrell sull’isola greca di Corfù, tra il 1935 e il 1939; un incontro-scontro tra culture e stili di vita, narrato con umorismo garbato e frizzante. Interpretata da Keeley Hawes, Josh O’Connor, Callum Woodhouse, Milo Parker e Daisy Waterstone, la serie “I Durrell” è portatrice di uno sguardo a favore della famiglia, della natura e del creato tutto.

Articolo disponibile sul sito “Chi ci separerà” della Conferenza Episcopale Italiana

AMORE, CUCINA E …CURRY

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