11 SETTEMBRE 2001

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti**
Tematica
Politica-Società, Rapporto tra culture, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Undici registi per undici episodi
Durata
135'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
11' 09'' 01 - september 11
Distribuzione
Bim Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
da un'idea di Alain Brigand

Orig.: Francia (2002) - Sogg.: da un'idea di Alain Brigand - Scenegg.,fotogr.,mus.,montagg.: ogni episodio ha un cast tecnico a parte - Dur.: 135' - Produz.: Galatee Films, StudioCanal.

Interpreti e ruoli

Maryam Karimi ; Emmanuelle Laborit (insegnante), Jérome Horry ; Nour Elsherif ; Dzana Pinjo (ragazza muta), Aleksandar Seksan ; Lionel Zizréel Guire ; Vladimir Vega (la guida), Sergio Avila; Keren Mor (Youssef Chahine), Tomer Russo ; Tanvi Azmi (Salma), Kapil Bawa ; Ernest Borgnine ; Tomorowo Taguchi . (Nedim), (Adama), (la reporter), (infermiere), (Talat), (Salim), (l'uomo solo), (Yukichi)

Soggetto

SAMIRA MAKHMALBAF (Iran): una maestra iraniana chiede ai bambini se hanno saputo di un grave evento da poco accaduto. Qualcuno prova a rispondere: la morte di nun parente, la lapidazione di una donna? No, dice la maestra, é l'attacco alle Twin Towers. I bambini non capiscono. - CLAUDE LELOUCH (Francia): A New York, lei sordomuta, lui accompagnatore turistico. Stanno per lasciarsi. Lei é triste, scrive una lettera, non guarda la televisione. Lui torna all'improvviso, era con i turisti alle Twin Towers, ora è coperto di polvere e atterrito dalla paura. Si abbracciano. - YOUSSEF CHAHINE (Egitto): Una spiaggia in Egitto. L'anziano regista vede il fantasma di un soldato americano morto in Libano. Il soldato ricorda tutti gli americani vittime di attentati terroristici. Il regista gli ribatte, invitandolo a ripensare ai morti causati dalle guerre volute dagli USA. - DANIS TANOVIC (Bosnia-Erzegovina): Nel ricordo dell'11 luglio 1995, quando morirono i loro familiari, le donne di Srebrenica ogni mese sfilano per la città. Dopo la notizai delle Twin Towers, qualcuna vorrebbe rinunciare. La giovane Selma ritiene che è giusto non smettere. Le donne la seguono. - IDRISSA OUEDRAOGO (Burkina Faso): Per comprare le medicine alla madre malata, un bambino comincia a vendere giornali. Visto in una foto Bin Laden, crede di averlo individuato in un tizio che gira per la città. C'é un taglia su di lui, e il bambino chiama alcuni amici per cercare di catturarlo. - KEN LOACH (Gran Bretagna): Da Londra, nel rivolgersi per lettera a chi ha perso parenti e amici nell'attentato alle Torri, un cileno ricorda l'11 settembre 1973: l'uccisione di Allende, le migliaia di morti, le torture, Kissinger che stringe la mano a Pinochet. Tutto riproposto in immagini d'epoca. - ALEJANDRO GONZALEZ INARRITU (Messico): Fuori dallo schermo nero si sentono rumori di strada e cronache convulse da tutto il mondo sull'attentato alle Torri. Quando lo schermo diventa bianco, appare una scritta: "La luce di Dio ci guida o ci abbaglia?". - AMOS GITAI (Israele): Un'autobomba esplode a Gerusalemme. Una giornalista cerca di realizzare un servizio su questo ennesimo episodio di violenza. La redazione le fa sapere che il servizio non verrà trasmesso perché una cosa più grave è successa a New York. - MIRA NAIR (India): A New York una madre musulmana non ha più notizie del figlio. Quando si diffonde la notizia che possa essere stato tra gli attentatori delle Torri, tutti guardano con disprezzo la donna. Solo dopo un mese si scopre che il ragazzo é morto mentre portava i primi soccorsi ai feriti nell'attentato. - SEAN PENN (Stati Uniti): Il sole non arriva sull'appartamento dove un anziano vive da solo dopo la morte anni prima della moglie. L'uomo la ricorda come se fosse ancora presente. Una mattina, all'improvviso, un raggio di sole entra dalla finestra. L'uomo sorride. Le Torri, che facevano da ostacolo, non ci sono più. - SHOHEI IMAMURA (Giappone): La guerra é finita ma il soldato Yukichi, tornato a casa, si è ridotto a vivere come un serpente, strisciando e chiuso in gabbia. Fuggito nella foresta, cerca di arrivare al fiume per farsi trasportare lontano. Il ricordo della bomba atomica non può essere eliminato. La scritta conclusiva é: "Le guerre sante non esistono".

Valutazione Pastorale

Un film collettivo, nato in ambito produttivo francese. Undici registi, diversi per cultura, provenienza e attitudine, esprimono undici visioni dettate loro dai tragici eventi dell'11 settembre 2001 a New York. Undici punti di vista sul crudele attentato dei kamikaze alle Twin Towers. Europa, Africa, Israele, Iran, Giappone, Messico, Stati Uniti: voci disparate ma, conviene dirlo, voci d'autore, coscienze individuali che si fanno megafoni collettivi. Scenari diversi si succedono, chi parla dell'oggi, chi guarda all' ieri, chi più indietro all' altro ieri; qualcuno si affida alla cronaca, al 'documento', altri costruiscono brevi fiction. Forse sono proprio queste, con il loro stile secco, bruciante, commosso a rappresentare gli esiti migliori (Lelouch, Nair, Penn, Imamura). Se é vero che in più passaggi spunta una ideologia che sa di pregiudizio con qualche prevedibile antiamericanismo, nell'insieme prevale la sensazione di un lavoro utile, per gli spunti che offre, come monito e ricordo da un lato, come possibilità di sintetizzare suggestioni differenti e quindi operare nella direzione di un confronto fra culture sempre auspicabile e opportuno. Un riflessione molto profonda, forse qua e là didascalica ma non calligrafica, anzi disorganica e per certi versi spiazzante: una testimoninaza che il cinema affida al pensiero e alla coscienza di tutti perchè episodi di terrore e di violenza non abbiano a ripetersi. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in altre circostanze per riflettere sul rapporto cinema/storia, sul cinema/testimonianza, sul cinema luogo di incontro tra culture.

Le altre valutazioni

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