36 QUAI DES ORFEVRES

Valutazione
Accettabile, Complesso, dibattiti***
Tematica
Giallo - Triller, Giustizia, Male
Genere
Poliziesco
Regia
Olivier Marchal
Durata
110'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
36 Quai des orfevres
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Erwann Kermorvant, Axelle Renoir
Montaggio
Hachdé

Orig.: Francia (2004) - Sogg. e scenegg.: Dominique Loiseau, Frank Mancuso, Olivier Marchal, Julien Rappeneau - Fotogr.(Scope/a colori): Denis Rouden - Mus.: Erwann Kermorvant, Axelle Renoir - Montagg.: Hachdé - Dur.: 110' - Produz.: Gaumont, LGM Productions.

Interpreti e ruoli

Daniel Auteuil (Leo Vrinks), Gerard Depardieu (Denis Klein), Andrè Dussolier (Robert Mancini), Valeria Golino (Camille Vrinks), Roschdy Zem (Hugo Silien), Daniel Duval (Eddy Valence), Francis Renaud (Titi Brasseur), Catherine Marchal (Eve Verhagen), Guy Lecluyse (Groluc), Anne Consigny (Helene Klein), Mylene Demongeot (Manou), Aurore Auteuil. (Lola Vrinks a 17 anni)

Soggetto

A Parigi Leo Vrinks, capo della squadra anticrimine, e Denis Klein, capo della squadra investigativa, sono stati a lungo grandi amici, ma ora gli eventi li mettono uno contro l'atro. C'é da individuare e arrestare una banda di spietati criminali, e Robert Mancini, direttore della polizia giudiziaria, vuole finire in bellezza prima di andare in pensione. Leo e Denis si pestano i piedi più volte, troppe volte. Prima Denis si ritrova denunciato alla Conmmissione Disciplinare, poi Leo viene arrestato per azione illegale. Quando, tempo dopo, viene assolto, constata che Denis ha nel frattempo preso il posto di Robert ed é diventato direttore della polizia giudiziara. Camille, moglie di Leo, viene uccisa. Leo, vendicatosi, torna in carcere. Quando esce, dopo sette anni, fa in modo che anche Denis paghi con la vita il proprio comportamento.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un 'poliziesco' incisivo, serrato, incalzante. Girato da Olivier Marchal, passato alla regia dopo 12 anni di servizio nell'antiterrorismo e un titolo precedente ("Gangster"), e dedicato a Dominique Loiseau (un poliziotto suo amico caduto in disgrazia per essere stato coinvolto in un affare di corruzione), il film procede lungo una narrazione senza pause. Dentro una solida compattezza visiva, il regista trova il difficile e prezioso equilibrio tra l'azione allo stato puro (mai a livelli superflui) e la connotazione psicologica dei personaggi: induriti dalle esperienze e da quel mestiere difficile, violenti anche controvoglia, pedine spesso di un sistema di corruzione e di ricatti. L'esatta connotazione delle sfumature caratteriali deve certo molto alla bravura dei due interpreti principali (Daniel Auteil e Gerard Depardieu), ma resta importante la forza espressiva delle immagini, che infondono uno spessore quasi da tragedia sugli abissi del Male tra catarsi e purificazione. Questo tono profondo di denuncia induce, dal punto di vista pastorale, a valutare il film come accettabile, sicuramente complesso e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza dei minori. Stessa cura è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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