A CASA DI IRMA

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Amicizia, Donna, Famiglia - genitori figli, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Alberto Bader
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Istituto Luce

Orig.: Italia (1999) - Sogg. e scenegg. : Roberta Giudetti, Vinicio Canton, Gianni Bondillo - Fotogr. (Panoramica/ a colori): Andrea Treccani - Mus. : Luca Sarni - Montagg. : Simona Paggi - Dur. : 85' - Produz. : Daniele Pau.

Interpreti e ruoli

Valeria Milillo (Paola), Rosalinda Celentano (Zagor), Angela Ricciardi (Laura), Roberto Zibetti (Marco), Renato Scarpa (Franco), Luciano Scarpa (Riccardo), Matteo Galliazzo (commesso della libreria), Marco Franzoso (1° cliente libreria), Robert Camero (2° cliente libreria), Max Salvaggio (salumiere), Gaetano Zerbo . (esaminatore)

Soggetto

Zagor e Paola, due amiche, vivono a Milano, condividendo la stessa casa. Zagor è laureata ma preferisce lavorare al mercato dei fiori piuttosto che chiudersi in qualche ufficio. Paola ha un posto fisso e non ha particolari problemi, se non quello di trovare l'uomo giusto per continuare a sognare. Un giorno alla loro porta si presenta Laura, viene dalla provincia ed è stata indirizzata lì da una non meglio precisata amica comune. Laura deve prepararsi per un importante colloquio di lavoro. Dopo qualche esitazione, Laura viene accolta in casa, ma la convivenza risulta difficile. Durante il giorno Laura é impegnata con lo studio, ma nei piccoli spazi della casa risulta difficile concentrarsi. Laura finisce per farsi trascinare dalla vita un po' svagata delle due ragazze, e la notte prima del colloquio partecipa ad una festa fino a tarda notte. La mattina dopo, non riesce a svegliarsi. Zagor la trascina al luogo del colloquio ma poi si presenta al posto suo. Zagor é bravisssima e ottiene il posto. Di fronte alle difficolta, l'amicizia tra le tre ragazze é ora sicura e forte.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film diretto da un esordiente che arriva all'opera prima dopo un periodo di esperienza come fotografo pubblicitario, regista di trasmissioni televisive e di documentari. Il film può essere preso ad esempio dei pregi e dei difetti del giovane cinema italiano. Tra i primi, un buon ritmo del racconto, attori e (in questo caso) attrici aderenti alla vitalità dei personaggi, capacità di cogliere scampoli di certa realtà italiana di oggi per farne oggetto di saporito accostamento tra toni ironici e seri. Tra i secondi, un inutile dilatarsi dei dialoghi, atteggiamenti snobistici, la voglia di farsi vedere sempre in situazioni di vittimismo e di precarietà. In conclusione, questo ritrattino di amicizia al femminile procede a corrente molto alternata,con momenti convincenti e altri un po' superficiali e affrettati. Dal punto di vista pastorale, la valutazione di discutibile ben si adatta allo svolgimento complessivo del film, che procede tra sbalzi abbastanza evidenti, ora lanciando qualche accenno di 'vero', ora rifugiandosi negli stereotipi, e quindi toccando qualche ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film, più che in programmazione ordinaria, può essere recuperato in situazioni mirate, come occasione per parlare delle tematiche giovanili che attraversano la storia.

Le altre valutazioni

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