A LETTO CON MADONNA

Valutazione
Inaccettabile, Scurrile
Tematica
Genere
Documentario
Regia
Alek Keshishian
Durata
111'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
IN BED WITH MADONNA
Distribuzione
D.A.R.C.
Montaggio
Barry Alexander Brown

Sogg. e scenegg.: Alek Keshishian - Fotogr.: (normale/a colori) Robert Leacock, Doug Nichol, Joby Phillips - Montagg.: Barry Alexander Brown - Dur.: 111' - Produz.: Propaganda Films Boy Joy

Soggetto

è un film documentario su una serie di concerti tenuti dalla rockstar Madonna in America, in Europa ed in Giappone con frequenti inserti sulla sua vita privata prima e dopo le esibizioni, durante il trucco ed i massaggi, i suoi desideri, le sue aspirazioni più recondite (la voglia di maternità, il grande amore per Sean), le chiacchierate informali e le confidenze più intime con i membri della sua troupe, gli impresari, i manager, gli amici più stretti (fra cui Warren Beatty) e i familiari (il padre ed il fratello). Con tutti la cantante ballerina sembra avere ottimi rapporti, con essi e durante gli spettacoli si rivela quale veramente è: spregiudicata, oltremodo disinvolta, disinibita, sguaiata, incurante delle buone maniere e del buon gusto. Le tournée sono massacranti, poiché le serate si susseguono alle serate senza sosta e grande sforzo è richiesto agli artisti. In Giappone la permanenza e gli spettacoli si svolgono sfortunatamente sotto una pioggia incessante e fastidiosa. In Canada e in Italia Madonna si trova ad affrontare gli strali della censura per i suoi atteggiamenti spinti sulla scena. Ma la showgirl non si scoraggia e prosegue, poiché per lei l'arte è libera espressione della personalità e non deve essere soggetta a critiche di alcun tipo.

Valutazione Pastorale

a letto con Madonna vanno, tutti insieme, tre ballerini gay della troupe: sono grandi risate, qualche parolaccia e qualche allusione. Tutto qui e per una minima parte del film che altro non è che la cronaca cinematografica (spesso in bianco e nero e qui girata con la tecnica di un cineamatore familiare) di prove, chiacchiere con visagiste e parrucchiere, futilità con ballerini, spostamenti in aereo, sedute al trucco, urlacci e improperi, preghiere in gruppo al Signore, festosità e isterismi. Madonna rivive e racconta ricordi ed esperienze infantili o incontri bizzarri; abbraccia affettuosamente il padre sbigottito dal frastuono di un pubblico mostruoso; porta fiori al cimitero dove è sua madre; fa spettacoli in favore della lotta contro l'Aids e si lancia in confusi sproloqui sulla libertà (dei sessi e in senso assoluto) e sulla Fede (sempre tenendo al collo un enorme Crocifisso). In più il film offre vari numeri musicali, dove la star dà larga prova delle sue capacità; sulla scena ha ben più che forza vitale, è animalesca e istintiva, lasciando pochissimi margini all'immaginazione, dando in pasto voce e allusioni ad una sessualità esplicita e gesti inequivocabili alla folla in delirio. A frastuono finito, questa Madonna miliardaria, così idolatrata ed avida di successo, che parla a ruota libera e nel polverone mescola Dio ad incredibili banalità, che emerge cantando da una pattumiera di trivialità verbali e gestuali, si rivela per quello che è: una donna agguerrita, ma anche infantile e fragile, probabilmente sola. Sul piano morale il film è mille volte inaccettabile: trionfano sovrane, indecenze, sfrontatezza e sguaiataggini.

Le altre valutazioni

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