A private war

Valutazione
Complesso, Dibattiti, Problematico
Tematica
Donna, Guerra, Mass-media, Politica-Società
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Matthew Heineman
Durata
106'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Gran Bretagna /Usa
Titolo Originale
A private war
Distribuzione
Notorius Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Arash Amel
Fotografia
Robert Richardson
Musiche
H. Scott Salinas
Montaggio
Nick Fenton

Prod.: Matthew George, Matthew Heineman, Basil Iwanyk, Marissa McMahon, Charlize Theron

Interpreti e ruoli

Rosamund Pike (Marie Colvin), Greg Wise (Professor David Irens), Alexandra Moen (Zoe), Tom Hollander (Sean Ryan), Faye Marsay (Kate Richardson), Jesuthasan Antonythasan (Thamilselvan), Raman Srinivasan (Tamil Group Leader), Natasha Jayetileke (Sri Lankan Nurse), Nikki Amuka-Bird (Rita Williams), Fady Elsayed (Mourad), Corey Johnson (Norm Coburn)

Soggetto

Marie Colvin, reporter di guerra, si impegna senza risparmio sui fronti più caldi dei conflitti bellici. È in Iraq, Afghanistan, Libia, fino a quando, inviata ad Homs per seguire la guerra in Siria, viene tragicamente uccisa all’età di 56 anni insieme al fotografo francese Rémi Ochlik durante un’offensiva dell’esercito locale…

Valutazione Pastorale

Morta il 12 febbraio 2012, Marie Colvin è stata dal 1985 al 2012 corrispondente del settimanale inglese "Sunday Times", seguendo tutti i conflitti più rischiosi e delicati. La sua storia è stata inizialmente raccontata da Marie Brenner sulla rivista “Vanity Fair” con l’articolo “Marie Colvin’s Private War”. A questo testo ha fatto riferimento il regista Matthew Heineman per sceneggiare il copione che racconta gli ultimi dieci anni della giornalista, dal ferimento ad un occhio nei territori asiatici, alle frizioni nella redazione londinese, ai viaggi continui e stressanti nelle zone di guerra. Si capisce che Marie ha fatto la scelta di affrontare a viso aperto il pericolo della morte pur di dare la notizia al momento giusto e richiamare l’attenzione sulle vittime civili delle guerre. In tal modo, Marie ha continuato di fatto a restare dalla parte degli ultimi, aiutando con la penna e con la voce una ribellione altrimenti impossibile. Film asciutto e intenso che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è anche un’occasione per scavare nella vita della reporter, in quella professione per la quale lei ha rinunciati in pratica ad eliminare affetti e vita privata. Contribuisce a questo anche le sofferta interpretazione di Rosamund Pike, una Marie che da spazio a verità e sofferenza. Il tema centrale è cinema e giornalismo di guerra.

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