A PROPOSITO DI QUELLA STRANA RAGAZZA

Valutazione
Discutibile, Ambiguità
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Marco Leto
Durata
92'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
A PROPOSITO DI QUELLA STRANA RAGAZZA
Distribuzione
Istituto Luce, Italnoleggio Cinematografico
Soggetto e Sceneggiatura
Nicola Badalucco, Marco Leto Nicola Badalucco
Musiche
Egisto Macchi
Montaggio
Giuseppe Giacobino

Sogg.: Nicola Badalucco - Scenegg.: Nicola Badalucco, Marco Leto - Fotogr.: (panoramica/a colori) Maurizio Dell'Orco - Mus.: Egisto Macchi - Montagg.: Giuseppe Giacobino - Dur.: 92' - Produz.: Film Alpha

Interpreti e ruoli

Helmet Grien (E. Magistris), Joely Richardson (Giovanna), Umberto Morale, Silvio Anselmo, Catherine Zago, Andrea Liberovici, Duilio Del Prete, Debora Caprioli, Alessandro De Angelis

Soggetto

vedovo, poco più che cinquantenne e dimessosi in anticipo dal lavoro, il dottore De Magistris vive, a Roma da solo. La figlia Linuccia sposata e con due bambini si occupa di lui quasi soltanto per telefono. Con il figlio Paolo c'è stato da sempre un rapporto teso e di incomprensione, poichè mentre De Magistris è uomo d'ordine, l'altro è un irrequieto, da anni impegnato in moti turbolente e protestatari e nemmeno più vive con il padre. Un giorno De Magistris vede sul giornale la foto di una giovane terrorista, uccisa all'Estero nel corso di un attentato. Lui l'ha conosciuta: è Giovanna, amore adolescente di Paolo, la quale alcuni anni prima, dopo aver incontrato De Magistris su di un autobus, gli si era inopinatamente presentata in casa, chiedendogli una sistemazione "au pair". A detta della ragazza, a Roma trovare una camera è un problema e lei deve finire la sua tesi di laurea. Poco a poco tra i due si stabilisce una strana convivenza: lei, a volte tenera, a volte sbrigativa e grintosa, finisce con il chiamare papà l'anziano padre del suo ex-fidanzato, mentre De Magistris si abitua alla sua presenza e comincia a coltivare un certo sentimento (gelosia compresa). Successivamente De Magistris scoprirà che Giovanna accampa un nome fasullo e che non è affatto iscritta all'Università: essa è in realtà il cervello operativo di un gruppuscolo terrorista, che negli anni di piombo ha scelto l'alloggio di De Magistris come comodo osservatorio per un attentato, il quale proprio in quel condominio costerà la vita ad un magistrato. A distanza di tempo, in un tardivo e penoso colloquio con uno sconosciuto che gli si presenta una sera in casa (è il vero padre di Giovanna, ormai morta), De Magistris ricorda la ragazza dell'autobus e tutto ciò che è accaduto: chiedendosi in più dolorosamente se, quella notte in cui lei la prima volta si era a lui offerta faceva parte della falsità, del gioco perverso e del piano criminale, poco dopo conclusosi con l'assassinio.

Valutazione Pastorale

non è che una storia del genere possa essere considerata come inverosimile. In quel tragico periodo, c'erano come sempre uomini anziani molto soli ordinati e bravissimi in cucina, così come c'erano ragazze dalla faccia pulita, insospettabili, ma con nome falsi, il Che Guevara tra gli idoli e il cervello lucidissimo a ordire attentati. Il fatto è che il film è lungo e tedioso, sempre sul piano ormai logoro dello scontro generazionale e delle incomprensioni, nella amarezza postuma delle verifiche e dei ricordi. Con in più quel trascorrere incessante, nella memoria del padre, delle immagini di un figlio pressochè a lui sconosciuto, sempre lontano da casa e pur sempre presente (con la indisponenza e arroganza del giovane che si ritiene non capito), sovrapposte e mescolate a quelle quotidiane della sua ex-ragazza. La storia è spenta, pur nella sua tragicità, anche a causa di non poche battute scontate, con un finale che, tra il papà vero e quello posticcio, suggella sentimenti, malinconie e rammarichi senili con un marchio di innegabile ambiguità.

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