ABOUT ADAM

Valutazione
Discutibile, ambiguo
Tematica
Donna, Famiglia - fratelli sorelle, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Gerard Stembridge
Durata
98'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Gran Bretagna, Irlanda
Titolo Originale
All about adam
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Musiche
Adrian Johnston
Montaggio
Mary Finlay

Orig.: Gran Bretagna/Irlanda (2000) - Sogg. e scenegg.: Gerard Stembridge - Fotogr.(Panoramica/a colori): Bruno de Keyser - Mus.: Adrian Johnston - Montagg.: Mary Finlay - Dur.: 98' - Produz: Anna Devlin, Marina Hughes.

Interpreti e ruoli

Stuart Townsend (Adam), Kate Hudson (Lucy), Frances O'Connor (Laura), Charlotte Bradley (Alice), Alan Maher (David), Tommy Tiernan (Simon), Brendan Dempsey (Martin), Cathleen Bradley (Karen), Rosaleen Linehan (Peggy)

Soggetto

A Dublino Lucy lavora in un locale: serve ai tavoli, canta canzoni d'amore, e si chiede perchè non riesce a vivere una relazione soddisfacente. Un giorno entra un ragazzo mai visto prima, e Lucy ne è affascinata. Riesce a conoscerlo, si chiama Adam, poi esce con lui e tutto sembra perfetto. Il giorno del compleanno della madre Peggy, Lucy lo invita a casa, e così Adam conosce, oltre a Peggy, anche le due sorelle più grandi Laura e Alice (sposata con figlio) e il fratellino David. Lucy e Adam decidono di sposarsi, e la notizia crea in tutti grande scompiglio. Dapprima Adam ha qualche incontro con Laura, poi quando è lei a cercarlo ripetutamente, i due si baciano ed hanno un rapporto. Mentre aiuta l'adolescente David a conquistare la coetanea Karen, Adam chiama Alice, accetta di fare il baby sitter al suo bambino. Quando Alice torna a casa, il marito é ubriaco, e lei e Adam possono restare soli. Mentre per Lucy é il giorno della prova del vestito, Alice va a casa di Adam, e qui loro due hanno un rapporto. In chiesa, prima della cerimonia, Lucy, presa dai dubbi, scappa. Adam la raggiunge. Si promettono di tenersi i rispettivi segreti, si baciano e tornano dentro.

Valutazione Pastorale

Il copione è costruito sulla ripetizione di alcuni passaggi, osservati però da punti di vista diversi: quasi a dire che un avvenimento non ha un'unica interpretazione ma può essere diversamente valutato. Adam in effetti diventa il perno intorno al quale ruotano tre sorelle, un fratellino e una madre, é l'inattesa provocazione che mette in moto meccanismi psicologici e affettivi non ancora attivati. Le reazioni soprattutto delle ragazze aprono una breccia nella rappresentazione di una gioventù estremamente fragile e indifesa: si sogna di vivere nella realtà storie da romanzo per rompere con le convenzioni e vivere liberamente le passioni. Il racconto frastagliato spezza la compattezza di una discorso che in prima battuta sembrerebbe risolversi nella giustificazione per uno stile di vita sfrenato, disinibito, prevaricante. Ma il tono non è poi così trionfalistico. Nel gioco corale e lungo la linea sottile tra verità e menzogna, non c'é una vera pericolosità del messaggio: Adam può essere preso come figura simbolica, i protagonisti sono gli altri. Non importa chi è lui, importa di più l'evoluzione interiore dei personaggi. Girato con eleganza e furbizia, il film dunque, dal punto di vista pastorale, muovendosi tra momenti di interesse e qualche compiacimento visivo non del tutto necessario, è da valutare come discutibile, e ambiguo, a sottolineare il fatto che non è di facile lettura ma è anche specchio e denuncia di una società degradata.

Utilizzazione

più che in programmazione ordinaria, il film si segnala per proiezioni mirate, sia per l'ambientazione in Irlanda sia per l'insolito taglio narrativo che diventa studio di psicologie. Attenzione é da tenere per i minori in caso di passaggi casalinghi.

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