AMERICA OGGI

Valutazione
Inaccettabile, Negativo
Tematica
Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Robert Altman
Durata
193'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
SHORT CUTS
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Robert Altman, Frank Barhydt liberamente ispirato ai racconti di Raymond Caruer
Musiche
Mark Isham
Montaggio
Geraldine Peroni

Sogg.: liberamente ispirato ai racconti di Raymond Caruer - Scenegg.: Robert Altman, Frank Barhydt - Fotogr.: (scope/a colori) Walt Lloyd - Mus.: Mark Isham - Montagg.: Geraldine Peroni - Dur.: 193' - Produz.: Cary Brokaw

Interpreti e ruoli

Andie Mc Dowell (Ann Finningan), Bruce Davison (Howard Finningan), Julianne Moore (Marian Wyman), Matthew Modine (Ralph Wyman), Anne Archer (Claire Kane), Jack Lemmon (Paul Finningan), Jennifer Jason Leigh (Lois Kaiser), Fred Ward, Chris Penn, Lili Taylor, Robert Downey Jr., Madeleine Stowe, Tim Robbins, Lily Tomlin, Tom Waits, Frances Mc Dorman

Soggetto

nella caotica Los Angeles, sul cui territorio incombe la minaccia della mosca della frutta, si intrecciano le vicende di una galleria composita di personaggi. Earl Piggot è autista di una lussuosa limousine da noleggio, beve, ed è sposato con Doreen, cameriera in un fast food con la quale ha rapporto alquanto burrascoso. Costei un giorno investe un ragazzo, Casey, figlio del noto opinionista televisivo Howard Finningan. Il ragazzo, che si rifiuta di farsi accompagnare dalla donna all'ospedale, soccorso in ritardo, cade in coma. Il pasticcere che ha preparato la torta per il compleanno di Casy, intanto, tormenta la famiglia con telefonate minacciose perché la torta non viene ritirata. All'ospedale ricompare, dopo trent'anni, il nonno del bimbo, Paul, che non lo ha mai visto e ha lasciato la famiglia perché sorpreso dalla moglie con la cognata, ma sembra più interessarsi della sorte del figlio di una coppia di colore, ricoverato nello stesso ospedale, che ha subito due operazioni e si salva. Il medico che tenta di salvare Casey, Ralph Wyman, è sposato con la pittrice Marian, ed è ossessionato da un sospetto adulterio avvenuto anni prima, che poi la moglie finisce per ammettere. La sorella di Marian, Sherry Shepard, è sposata a Gener, poliziotto motociclista tutt'altro che integerrimo, che ha un'amante, Betty Wathers, e odia a tal punto il cagnolino da abbandonarlo all'estremo opposto della città, con disperazione dei bambini. Betty, è tormentata dall'ex marito, il pilota di elicottero Stormy, che, pazzo di gelosia, le distrugge addirittura l'appartamento mentre lei è fuori per il week-end con un secondo amante. Nello stesso week-end Stuart Kane, la cui moglie, Claire, fa la clown in feste per l'infanzia, va a pescare in un luogo solitario con due amici; la presenza di una giovane donna annegata nel torrente, non impedisce loro di pensare innanzitutto alla pesca, e poi a denunciare il fatto alla polizia solo il lunedì mattina. Claire, sconvolta, andrà al funerale della giovane, ma tutto verrà presto dimenticato con una cena in cui verrà cucinato il pesce pescato nel torrente, con i Wyman, conosciuti al concerto di una giovane e graziosa violoncellista, che ha perso il padre tragicamente, ed ha un drammatico rapporto con la vita e con la madre, cantante in un locale notturno. La notizia del figlio dei vicini, Casey, imprimerà l'ultima spinta ad un sistema nervoso fragile, inducendola a suicidarsi con i gas di scarico dell'auto. Frattanto Lois Kaiser, una premurosa madre di due figli, arrotonda i magri salari del marito Jerry, che pulisce èpiscine, come operatrice erotico-telefonica, il tutto durante le faccende domestiche e la cura della prole. Bill Bush è un truccatore cinematografico, e per stimolare la sua libido non trova di meglio che truccare da zombie la moglie Honey. Quest'ultima accudisce la casa, ed il prezioso acquario di una facoltosa coppia di colore in ferie, e ne approfitta per adibirla a garçonniere personale. Un terremoto finale sorprende tutti in varie situazioni, che non sembrano suggerire modifiche sostanziali al loro modo di vivere.

Valutazione Pastorale

che Altman sia da tempo una delle cattive coscienze, con Stone, del cosiddetto welfare state americano, è noto come è nota la sua abilità nel comporre ampi mosaici, dove varia umanità si muove guidata da invisibili fili. Un Altman in gran forma, certo, ma con una carica pessimista, nichilista e corrosiva, se possibile, ancor più accentuata rispetto al passato. Non vi è, nella nutrita casistica di rapporti interpersonali tratteggiati dal film, alcuno che si salvi non solo sul piano morale comune, ma ha volte nemmeno su quello del codice civile: la cameriera che investe un ragazzino e lo lascia andare perché anche lui non sale in automobile con sconosciuti potrebbe benissimo chiamare un poliziotto, ma non lo fa perché non vuole grane, pur mostrandosi poi preoccupata per il bambino, che morirà a sua insaputa. I pescatori che lasciano galleggiare per giorni un cadavere, anzi, lo legano perché non sfugga, ma non rinunciano alla loro partita di pesca non abbisognano di alcun commento. E che dire del poliziotto che tradisce la moglie sistematicamente e fa delle avance alle automobiliste chiedendo nome e indirizzo? La porno telefonista poi, che scinde schizzofrenicamente il lavoro con la sfera affettiva personale, rivelandosi incapace di usare col marito una sia pur minima parte del suo bagaglio professionale, è un altro caso psichiatrico. Quanto all'improvviso raptus con cui costui assassina barbaramente la ragazza in campagna, si tratta evidentemente dell'ultimo atto di una tragedia interna coltivata a lungo, e di cui le cronache statunitensi, e non solo, danno ogni tanto notizia. Un quadro desolante, con quelle piccole escursioni nel patetico e nel sentimentale, come quegli scambi di battute tra Doreen e Earl, che contribuiscono tutto sommato ad accrescere la sensazione di desolazione e disarmo morale generale di una società che deve necessariamente attingere altrove le sue energie per sopravvivere. La voluta assenza di qualsiasi controvalore possibile, da opporre a tanto sfacelo, se suona certo come una condanna del mal presentato, non consente allo spettatore di identificare una pur lieve via di riscatto o redenzione; ed in questo risiede la negatività di un film che, se mostra nel finale una certa difficoltà a concludere, si esprime quasi sempre con un linguaggio cinematografico di altissima scuola, con sequenze, primi piani e dialoghi di grande incisività e pregnanza. Un cenno va agli interpreti, che anche quando, come Jack Lemmon, sono impegnati in brevi apparizioni, mostrano la bravura di cui sono capaci. Rimane purtroppo un giudizio di fondo che non può che essere che negativo.

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