AMICI, COMPLICI, AMANTI **

Valutazione
Complesso, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Paul Bogart
Durata
115'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
TORCH SONG TRILOGY
Distribuzione
Penta Classic Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Harvey Fiersteim dal lavoro teatrale di Harvey Fiersteim
Musiche
Peter Matz
Montaggio
Nicosholas C. Smith

Sogg.: dal lavoro teatrale di Harvey Fiersteim - Scenegg.: Harvey Fiersteim - Fotogr.: (normale/a colori) Mikael Salomon - Mus.: Peter Matz - Montagg.: Nicosholas C. Smith - Dur.: 115' - Produz.: New Line Cinema

Interpreti e ruoli

Anne Bancroft (Madre), Matthew Broderick (Alan), Harven Fierstein (Arnold), Brian Kerwin (Ed), Karen Young (Laurel), Ken Page (Murray), Eddie Castrodad (David), Charlie Pierce

Soggetto

nel 1971 Arnold, un giovane gay, vive a New York e canta tristi canzoni d'amore, travestito da donna, in un locale notturno. Egli sente il vuoto doloroso della propria vita, trascorsa fra avventure passeggere, e aspira ad un rapporto d'amore serio, che crede di aver trovato con Ed, un giovane insegnante, il quale, però, vuole tenere nascoste le proprie tendenze omosessuali. Dopo qualche settimana felice, l'innamorato Arnold geloso e possessivo, viene abbandonato dall'amico per una donna, Laurel, che, dopo qualche tempo, questi sposerà. Superata l'amara delusione, più tardi Arnold ha un rapporto con Alan, un giovanissimo modello, insieme al quale abita per 6 anni. Il loro sentimento resiste alla crisi provocata da un imbarazzante week-end, trascorso insieme a Ed e a Laurel. Arnold, che ha i sentimenti di una vera donna, desidera un figlio, e, insieme ad Alan, ha chiesto di ottenerne uno in adozione. Proprio quando sembra che il tribunale glielo conceda, Alan viene ucciso una sera da un gruppo di teppisti, che odiano i gay. Nel 1980, Arnold che ha ottenuto l'adozione provvisoria di David, un ragazzo sedicenne omosessuale che non accetta la propria condizione, gli fa premurosamente da mamma; il giudice spera che il vivere con lui possa facilitare al ragazzo l'accettazione della propria "diversità". Ed, intanto, che si è diviso dalla moglie, e si trova senza casa, chiede ad Arnold ospitalità per qualche giorno, ma è ormai solo un semplice amico. In questa complicata situazione, arriva a New York la madre di Arnold, che viene a trovare il figlio e a visitare la tomba del defunto marito, e resta sconvolta dalla presenza di David e di Ed in casa. Madre e figlio, che hanno sempre avuto rapporti difficili, a causa della "diversità" di lui, cominciano presto a fitigare; poi la madre riparte, incapace di dare al figlio un aiuto concreto. Arnold, accanto ad una foto di Allan, rimane; come sempre solo ad affrontare la sua difficile situazione.

Valutazione Pastorale

si tratta di un film complesso che tratta un tema scottante e reale come quello dell'omosessualità nella società d'oggi, e particolarmente in quella americana. Bisogna riconoscere che le situazioni scabrose vengono spiegate solo a parole, senza mostrare scene sconvenienti, che l'argomento potrebbe suggerire. La confessione iniziale del protagonista, che egli fa allo specchio, mentre si sta truccando da donna per il suo numero, presenta subito con grande vivezza il dramma del personaggio. Dopo una descrizione dell'ambiente gay di New York e dei componenti la troupe, tutti squallidi o patetici, il dramma di Arnold viene messo in chiaro risalto, specialmente per la sua difficoltà di rapporto con la madre, che è la prima a non capirlo e a non accettarlo, a non essere capace di dagli un aiuto nella difficile situazione in cui vive. Arnold rinfaccia alla mamma che il brutale assassinio di Alan è stato compiuto da individui che condividono gli stessi principi di lei, e il loro scontro è molto amaro. La solitudine desolata del protagonista e la sua sofferenza sincera costituiscono uno dei valori dell'opera. Il regista Paul Bogart e il soggettista Harvey Fierstein esortano ad avere accettazione e comprensione per questi "diversi", che cristianamente debbono essere considerati fratelli. Anche se accettare una situazione reale non può significare approvarla. Il motivo dominante del film, che pure contiene qualche brano umoristico, è la tristezza, resa più amara dalla presentazione del locale dei gay, pieno di lustrini e di falsa allegria, e dalle visioni di New York di notte, sotto luci livide, che suggeriscono da sole la tragedia. Il regista Bogart è assai abile e tutti gli attori, specie Harvey Fierstein (Arnold) e Anne Bancroft (la madre) sono efficacissimi.

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