AMORI IN CITTA’ E TRADIMENTI IN CAMPAGNA

Valutazione
Inconsistente, velleitario
Tematica
Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Peter Chelsom
Durata
106'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Town & country
Distribuzione
Nexo
Musiche
Rolfe Kent
Montaggio
Claire Simpson, David Moritz

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Michael Laughlin, Buck Henry - Fotogr.(Panoramica/a colori): William A.Fraker - Mus.: Rolfe Kent - Montagg.: Claire Simpson, David Moritz - Dur.: 106' - Produz.: Andrew Karsch.

Interpreti e ruoli

Warren Beatty (Porter Stoddard), Diane Keaton (Ellie Stoddard), Goldie Hawn (Mona), Gary Shandling (Griffin), Nastassja Kinski (Alex), Andie McDowell (Eugenie), Charlton Heston

Soggetto

Maturo architetto di successo, Porter Stoddard ha appena celebrato a Parigi le nozze d'argento con la moglie Ellie. Resta molto sorpreso quando apprende che Griffin, il suo migliore amico, da tempo e felicemente sposato con Mona, vive invece una nuova, appassionata relazione. Osservando con occhio diverso le persone che lo circondano (figli, domestici, colleghi...), finisce col farsi a sua volta un'amante, e comincia a tornare tardi a casa la sera. Ellie capisce la situazione, va da Mona e le dice che Porter ha una relazione. In occasione di un loro nuovo incontro, Alex, l'amante, dice a Porter di essere incinta. Lui allora non può più negare l'evidenza. Subito dopo però, Porter e Griffin ritengono utile allontanarsi, e vanno nella baita di Sun Valley. Qui, in paese, incontra Eugenie, e si profila una nuova avventura. Sul posto però arrivano i figli, vedono Porter in altra compgania, scappano, e lui è costretto a tornare a casa. In seguito ad una premiazione tutti si ritrovano, tra imbarazzi e sotterfugi. Porter e Ellie ora sono dall'avvocato. Lui però dichiara di non volerla lasciare, e, con voce f.c., dice che forse Ellie lo farà rientrare a casa.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una commedia degli equivoci, che fotografa una fetta precisa di società americana: quella dell'alta borghesia e dei liberi professionisti, dove uomini e donne si muovono tra ambienti spaziosi costosamente arredati, case di città e residenze più defilate, luoghi d'elite per il tempo libero. Se è vero che questo genere (commedia degli equivoci, appunto) ha nel cinema americano una lunga tradizione e annovera alcuni eccellenti esiti, va aggiunto che questo tiolo di oggi non porta novità né aggiunge qualcosa di interessante. Il resoconto di relazioni più o meno portare a termine, di incontri fugaci, di indecisioni e ripensamenti resta di tono modesto, poco aiutato dal dialogo e da situazioni di contorno un po' ripetitive. A prevalere sono le tonalità patinate, il cicaleccio di poco conto, l'indecisione tra un umorismo 'serio' e magari corrosivo e una approssimativa costruzione dei personaggi. Insomma il film risulta irrisolto, né bello nè brutto, inconcludente, e, dal punto di vista pastorale, rientra opportunamente nella valutazione dell'inconsistente, a sottolinearne l'impianto del tutto velleitario. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ma la sua fragilità non ne incoraggia la proposta.

Le altre valutazioni

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