ANIMANERA

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Bambini, Famiglia - genitori figli
Genere
Drammatico
Regia
Raffaele Verzillo
Durata
93'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
16 BIT
Montaggio
Elisabetta Marchetti

Orig.: Italia (2006) - Sogg. e scenegg.: Pier Francesco Corona, Raffaele Verzillo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Giovanni Brescini - Mus.: 16 BIT - Montagg.: Elisabetta Marchetti - Dur.: 93' - Produz.: Marco Verzillo per Scripta Progeda Srl - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Antonio Friello (Enrico Russo), Giada Desideri (dott.ssa Anna Polito), Luca Ward. (comm. Masciandaro), Domenico Fortunato (magistrato), Luigi Santoro (Andrea), Elisabetta Cavallotti (mamma di Andrea), Luis Molteni (professore), Marco Simeoli (Pilade), Eljana Popova (Fabiana Russo), Nela Lucic (Tamara), Bruno Governale (avv. Lucarini), Ettore Belmondo (papà di Andrea), Enzo Castaldo . (uomo dell'incubo)

Soggetto

Enrico Russo di mestiere fa l'amministratore di condomini ma nel tempo libero circuisce, violenta e uccide bambini. A cercare di individuarlo e quindi di fermarlo ci sono un magistrato, il commissario Masciandaro, la dott.ssa Anna Polito, psichiatra. Un giorno Enrico incontra Andrea, un bimbo di 7 anni, e decide di 'conquistarlo'. Lo convince, dopo alcuni appuntamenti, mostrandosi come il papà buono che lui non ha avuto, e sostituendosi a due genitori che lo hanno ignorato e reso vulnerabile alle attenzioni altrui. Anna abita sullo stesso pianerottolo di Enric. Lo incontra in ascensore e, osservando la sua cravatta, capisce che forse la soluzione del caso è vicina. In una corsa contro il tempo, il commissario e la psichiatra raggiungono il luogo dove Enrico stava per eliminare Andrea e lo salvano.

Valutazione Pastorale

Sembra quasi superfluo sottolineare l'importanza dell'argomento trattato. Un tema, quello della pedofilia, che richiede estrema delicatezza, grande misura e senso di responsabilità nel trattarlo, sopratutto a livello di pubblicistica. Tenendo fermi il rispetto e la pietà per chi vi è coinvolto, bisogna parlarne con approccio adeguato, privo di sensazionalismi e facili moralismi. Di questo copione di Verzillo non sono da mettere in dubbio le buone intenzioni e l'obiettivo di fare 'denuncia'. E' che il racconto si impantana ben presto in un didascalismo assai pesante, dove tutto sa di 'scritto' e di 'costruito' a tavolino (per esempio, Tatiana che arriva sempre in ritardo a prendere Andrea a scuola, ma proprio sempre...; nel finale l'albero subito individuato e raggiunto...). Sbrigativo anche il contrasto tra il commissario e la psichiatra, mentre il ritmo narrativo resta grezzo, farraginoso, e l'andamento dell'azione non trova un adeguato corrispettivo drammaturgico. Una eccessiva 'semplicità' dell'impianto generale rischia di creare qualche ambiguità e qualche spiazzamento a livello di suggestioni visive. I numeri elencati nei cartelli conclusivi confermano un atteggiamento solo didattico, poco incline a fornire elementi di approfondimento del tema. Questa costante grossolanità di esposizione induce a valutare il film, dal punto di vista pastorale, come inaccettabile e nell'insieme negativo.

Utilizzazione

Il film è da escludere dalla programmazione ordinaria, considerando anche il divieto ai minori di 14 anni. Andranno valutate caso per caso le situazioni in cui, pur con i rilievi sopra esposti, lo si potrà proporre per affrontare il tema della pedofilia, magari con il supporto di altri, meditati contributi.

Le altre valutazioni

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