ARIANNA

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Educazione, Famiglia - genitori figli, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Carlo Lavagna
Durata
84'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Istituto Luce Cinecittà
Soggetto e Sceneggiatura
Carlo Salsa, Carlo Lavagna, Chiara Barzini Carlo Lavagna, Carlo Salsa
Musiche
Emanuele De Raymondi
Montaggio
Lizabeth Gelber

Orig.: Italia (2015) - Sogg.: Carlo Lavagna, Carlo Salsa - Scenegg.: Carlo Salsa, Carlo Lavagna, Chiara Barzini - Fotogr.(Panoramica/a colori): Hélène Louvart - Mus.: Emanuele De Raymondi - Montagg.: Lizabeth Gelber - Dur.: 84' - Produz.: Tommaso Bertani con Carlo Lavagna, Damiano Ticconi - 72^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2015, GIORNATE DEGLI AUTORI VENICE DAYS.

Interpreti e ruoli

Ondina Quadri (Arianna), Massimo Popolizio (Marcello), Valentina Carnelutti (Adele), Corrado Sassi (Arduino), Blu Yoshimi (Celeste), Eduardo Valdarnini (Martino)

Soggetto

A diciannove anni Arianna non ha ancora avuto il primo ciclo mestruale. Gli ormoni che il ginecologo le ha prescritto non hanno effetto sul suo sviluppo, a parte un leggero ingrossamento del seno che però le provoca qualche fastidio. All'inizio dell'estate i genitori tornano nella casa sul lago di Bolsena dove Arianna era cresciuta fino a tre anni e poi non più tornata. Durante la permanenza antichi ricordi cominciano ad affiorare e Arianna decide di rimanere anche quando i genitori rientrano a Roma. Rimasta sola, Arianna comincia ad indagare sul proprio corpo. L'incontro con la cugina Celeste e la perdita della verginità con un coetaneo spingono Arianna a confrontarsi a fondo con la vera natura della propria sessualità.

Valutazione Pastorale

Nelle note di regia, Carlo Lavagna ricorda il lungo periodo dedicato ad una "riscrittura ossessiva, senza sapere, almeno all'inizio, quale sarebbe stato il carattere del film". Nel lavoro con tutti gli attori, aggiunge, "abbiamo messo in scena un vero e proprio psicodramma che ci ha mostrato(...) quanto quello dell'identità sessuale e del piacere sia un tema che ci riguarda tutti e su cui ci si dovrebbe forse interrogare di più". La premessa è più che mai corretta e opportuna. Il copione infatti entra a piè pari su un argomento del tutto attuale. Nell'universo contemporaneo delle immagini, una presenza massiccia e spesso disturbante, nella confusione di internet e delle nuove tecnologie, una larga fetta delle nuove generazioni rischia di smarrire il contatto con se stessa. E con il proprio corpo. Si parla quindi di sfere intime, interiori, delicate e di non facile soluzione. Che contempla anche il pudore di non dire qualcosa ai genitori e di tenere il segreto per se. Il film corre dunque su un ampio scenario di tematiche che si rivolgono ad individui, ai singoli ma in realtà si pongono come problema collettivo: diventando quindi una sorta di denuncia indirizzata alle famiglie, alle strutture sanitarie, alle donne (alle ragazze) affinché la crescita del corpo avvenga nell'ottica di un'armonia il più possibile uniforme e condivisa. A fronte di questo ventaglio di argomenti molto profondo, le immagini non possono non possono fare a meno di comprendere passaggi dedicati all'esplorazione da parte di Arianna della propria corporeità. Momenti da seguire nell'ottica di un realismo ruvido ma diretto, motivato e mai compiaciuto. Da queste notazioni si ricava che il film, sotto il profilo pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

La visione del film è da affidare ad occasioni di riflessione e confronto, anche con il supporto di medici, psicologi, esperti delle tematiche sessuali. Cercando, se possibile, di evitare una visione "ordinaria" fine a se stessa e priva di opportuni supporti che potrebbe ingenerare equivoci e fraintendimenti.

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