BANAT – IL VIAGGIO

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Lavoro
Genere
Drammatico
Regia
Adriano Valerio
Durata
84'
Anno di uscita
2015
Nazionalità
Bulgaria, Italia, Macedonia, Romania
Titolo Originale
Banat
Musiche
Assen Avramov
Montaggio
Catalin Cristutiu

Orig.: Italia/Romania/Bulgaria/Macedonia (2015) - Sogg. e scenegg.: Adriano Valerio, Ezio Abbate - Fotogr.(Scope/a colori): Jonathan Ricquebourg - Mus.: Assen Avramov - Montagg.: Catalin Cristutiu - Dur.: 84' - Produz.: Mario Mazzarotto, Emenuele Nespeca per Movimento Film con RAI Cinema - 72^ MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2015, SETTIMANA DELLA CRITICA.

Interpreti e ruoli

Edoardo Gabriellini (Ivo), Elena Radonicich (Clara), Piera Degli Esposti (signora Nitti), Stefan Velniciuc (Ion), Ovanes Torosyan . (Christian)

Soggetto

A Bari per caso si incontrano Ivo e Chiara, lui in uscita, lei in entrata nell'appartamento di proprietà della signora Nitti. Ivo è agronomo e ha appena accettato un'offerta di lavoro in Romania; Clara ha concluso una difficile storia d'amore e lavora in un cantiere navale. Quando lei perde questo lavoro, decide di raggiungerlo in Romania. Dove lo stesso trauma di perdere il lavoro succede anche a lui. Entrambi disoccupati, Ivo e Clara aiutano il proprietario dl terreno dove era impiegato Ivo a riprendersi dal fallimento. L'iniziativa va a buon fine, vorrebbero impegnarsi di più ma lei è incinta e preferisce tornare a Bari. Sulla strada per l'aeroporto, lui fa una deviazione. Si fermano su una spiaggia deserta sul Mar Nero. Il viaggio è stata un'illusione?

Valutazione Pastorale

Sceneggiatore e regista, già autore di alcuni corti ben accolti tra Cannes e i David, Valerio esordisce nel LM che nasce, dice, dalla storia vera di un amico che decise di coltivare mele in Romania...Ho passato diverse settimane in quel Paese per cercare luoghi e volti che potessero prestarsi a questo racconto". Valerio aggiunge che "il termine 'straniamento' è quello che meglio illustra le mie intenzioni riguardo alla messa in scena di molte situazioni". E' vero che, per come il copione ce li presenta, si tratta di due personaggi totalmente confusi che fanno della indecisione la loro arma più importante. Specchio forse della nostra confusa modernità, va detto però che, dopo un inizio abbastanza compatto, lo sguardo del regista si fa incerto e dilatato. Il racconto perde uniformità, si affida a troppe riprese di spalle, troppi campi lunghi, cedendo ad una sottrazione di dialoghi e di azione che rende il plot complicato e bloccato. L'ellissi narrativa si fa scorciatoia e non evita la trappola di un finale fin troppo enigmatico. Un esordio con qualche inceppamento, per un film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e, più opportunamente, in situazioni mirate, per affidare a momenti un po' disordinati del copione anche la presenza di alcuni passaggi forse non sempre necessari.

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