BELLA ADDORMENTATA

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Eutanasia, Famiglia, Libertà, Politica-Società, Scienza
Genere
Drammatico
Regia
Marco Bellocchio
Durata
115'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Francia, Italia
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Marco Bellocchio, Veronica Raimo, Stefano Rulli Marco Bellocchio
Musiche
Carlo Crivelli
Montaggio
Francescs Calvelli

Orig.: Italia/Francia (2012) - Sogg.: Marco Bellocchio - Scenegg.: Marco Bellocchio, Veronica Raimo, Stefano Rulli - Fotogr.(Scope/a colori): Daniele Ciprì - Mus.: Carlo Crivelli - Montagg.: Francescs Calvelli - Dur.: 115' - Produz.: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz per Cattleya con Babe Films (Francia) e in collaborazione con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Toni Servillo (sen. Uliano Beffardi), Alba Rorhwacher (Maria), Michele Riondino (Roberto), Isabelle Huppert (divins msdre), Maya Sansa (Rossa), Pier Giorgio Bellocchio. (dr.Pallido), Gian Marco Tognazzi (marito della divina madre), Roberto Herlitzka (lo psichiatra), Brenno Placido (Federico), Fabrizio Falco (Pipino), Gigio Morra, Federico Fracassi.

Soggetto

Dalla città del proprio collegio elettorale, il senatore Beffardi è in procinto di andare a Roma. Il giorno dopo è in programma in aula una importante votazione che riguarda l'eutanasia e il senatore deve scegliere se dirsi favorevole ad un testo che va contro la sua coscienza o disubbidire alla disciplina del partito. Nel frattempo non riesce a parlare con sua figlia Maria che, attivista del Movimento per la Vita, manifesta davanti alla clinica di Udine dove è ricoverata Eluana. Poco prima, all'autogrill, Maria aveva incrociato un giovane schierato sul fronte opposto, che l'aveva insultata. Roberto, fratello di lui, ora le chiede scusa. Di lui Maria si invaghisce, lo accompagna in albergo e passa la notte con lui. Quando cerca di rivederlo, Roberto è andato via. I una grande casa, un'attrice famosa ha rinunciato al'attività per stare vicino al letto dove la figlia giace da anni in coma irreversibile. Inutilmente il fratello della malata prova ad attirare l'attenzione su di sè con un saggio di recitazione. Dopo aver tentato il suicidio, una ragazza di nome Rossa viene ricoverata in ospedale e qui un medico chiamato Pallido, dopo averla curata, decide di assisterla, impedendole ulteriori tentativi di suicidio. Passa la notte, e la mattina seguente Rossa, vedendo Pallido addormentato, vuole approfittare del momento per gettarsi dalla finestra, ma all'ultimo ci ripensa e torna dentro nel proprio letto. Intanto, arrivata la notizia dells morte di Eluana, l'attività politica è stata sospesa. Il senatore ha così potuto evitare di arrivare alla votazione, ma ha comunque rassegnato le dimissioni dall'incarico e ora consegna alla figlia il testo dell'intervento che avrebbe voluto leggere in aula.

Valutazione Pastorale

Intorno agli utlimi giorni di vita di Eluana Englaro (siamo nel febbraio 2009), Bellocchio costruisce quattro vicende che vorrebbero essere esemplari della complessità di un dibattito, che chiede certamente a tutti uno sforzo in termini di dialogo e di reciproco rispetto per superare contrasti ruvidi, aspri, scostanti che spesso non portano a niente. Il pro e il contro rispetto all'applicazione dell'eutanasia svariano dalla politica alla militanza religiosa, da una opposizione radicale agli eccessi di un'accettazione sorda e fuori misura. Al centro, quasi a fare da cuscinetto, una ragazza che si fa convincere dalla generosa attenzione di un medico e rinuncia al suicidio. Il gesto di ribellione del senatore alle direttive del partito evidenzia l'incapacità del partito stesso ad accogliere opinioni differenti. La partecipazione di Maria alla veglia e il suo repentino cedere al fascino di Roberto sembrano disegnare il ritratto di una ragazza instabile e poco equilibrata. La nobile attrice si muove chiusa e incattivita nello scenario di una casa bella e decadente. Non è sempre bene amalgamato l'incontro tra realtà e finzione in questi episodi affidati dal regista ad una rappresentazione elegante e preziosa, lucida nella gestione delle situazioni e al tempo stesso carica di notazioni accompagnate da ferma denuncia sociale e politica, tuttavia non prive di uno sguardo fuori centro e sbrigativo. Una veste narrativa calibrata e meditata tiene talvolta in secondo piano l'attenzione autentica e sofferta per il problema del fine vita, per la sofferenza dell'essere umano e per chi a questa sofferenza si dedica. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e opportuno per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, ben tenendo presenti le ampie sfaccettature dei temi trattati, che chiamano in causa sensibilità civili e spirituali, sfere pubbliche e private, istanze politiche difficili e dolorose. L'autore mette il proprio, lungo mestiere al servizo di un testo quasi 'semplice' e discorsivo e tuttavia punteggiato da notazioni, passaggi, soluzioni narrative coerenti con il bagaglio culturale e etico del cineasta di Piacenza. Giusto corredare la visione con supporti critici e, in successive occasioni, approfondire gli argomenti con contributi e supporti di riflessione.

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