Big Little Lies. Piccole grandi bugie

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Alcolismo, Amicizia, Amore-Sentimenti, Bambini, Donna, Educazione, Famiglia, Famiglia - genitori figli, Giustizia, Letteratura, Male, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo, Morte, Politica-Società, Psicologia, Solidarietà, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Jean-Marc Vallée, Andrea Arnold
Durata
2 stagioni, 14 episodi, durata 45'-60'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Big Little Lies. Piccole grandi bugie
Distribuzione
HBO, Sky-NowTv
Soggetto e Sceneggiatura
Dal romanzo di Liane Moriarty. Sceneggiatura: David E. Kelley, Liane Moriarty
Fotografia
Yves Bélanger, Jim Frohna
Montaggio
David Berman, Maxime LaHaie, Sylvain Lebel, Jim Vega, Mags Arnold, Dino Jonsater, Jacob Schulsinger, Katie Weiland, Sam Williams, Julian Smirke, Emile Vallée, Jean-Marc Vallée
Produzione
Liane Moriarty, Barbara A. Hall, David Auge, David E. Kelley, Reese Witherspoon, Bruna Papandrea, Nicole Kidman, Per Saari, Jean-Marc Vallée, Nathan Ross, Andrea Arnold. Casa di produzione: Pacific Standard, Blossom Films, David E. Kelley Productions

La serie tv è in distribuzione sulla piattaforma Now di Sky

Interpreti e ruoli

Nicole Kidman (Celeste), Reese Witherspoon (Madeline), Shailene Woodley (Jane), Laura Dern (Renata), Zoe Kravitz . (Bonnie), Alexander Skarsgard (Perry), Adam Scott (Ed), James Tupper (Nathan), Jeffrey Nordling (Gordon), Kathryn Newton . (Abigail), Iain Armitage (Ziggy ), Meryl Streep (Mary Louise)

Soggetto

Le chiamano le “Monterey Five” le cinque protagoniste della serie “Big Little Lies”: Madeline, Celeste, Jane, Bonnie e Renata. Cinque donne, cinque amiche, unite dalla comunità in cui abitano a Monterey, in California, con figli che vanno nella stessa scuola e con le medesime frequentazioni; sono unite soprattutto però dalla tragedia. Insieme, infatti, sono state coinvolte, involontariamente, nella morte del marito di Celeste, Perry, un uomo apparentemente distinto e gentile, ma feroce tra le pareti di casa e capace di commettere violenza anche su altre donne. Nella seconda stagione fa ingresso Mary Louise, la madre di Perry, ignara del comportamento del figlio e determinata a scovare il colpevole della sua inspiegabile scomparsa...

Valutazione Pastorale

Nel 2017 la prima stagione di “Big Little Lies” diretta dal regista Jean-Marc Vallée e targata HBO è stata a dir poco folgorante, facendo incetta di premi tra cui 5 Emmy e 4 Golden Globe. Riconoscimenti soprattutto come miglior miniserie e per le interpreti: Nicole Kidman e Reese Witherspoon – anche produttrici –, insieme a Laura Dern, Shailene Woodley e Zoë Kravitz. La serie è l’adattamento del fortunato romanzo “Piccole grandi bugie” di Liane Moriarty, un prodotto Tv che accorcia incredibilmente le distanze con il cinema (ma oggi serve ancora fare queste distinzioni?), con un livello si scrittura, regia e interpretazione eccellenti. Nel 2019 è stata rilasciata la seconda stagione, in Italia trasmessa da Sky, questa volta affidata alla regista Andrea Arnold e con special guest Meryl Streep, al suo debutto sul piccolo schermo. “Big Little Lies” ha più livelli di racconto. Il primo è senza dubbio il tema della violenza sulle donne, fisica e psicologica; una violenza che deflagra nella dimensione sociale (l’aggressione subita dalla ventenne Jane) ma anche in famiglia (quella verso Celeste). La narrazione riesce con efficacia a trasmettere smarrimento, rabbia, sopraffazione ma anche resilienza, giungendo a una progressiva presa di coscienza del male e alla possibilità di una via del riscatto. Un racconto importante nell’America, nel mondo, di oggi. In più, dalla miniserie emergono riuscite istantanee di famiglie, unite ma anche fragili, spesso in affanno perché più preoccupate di apparire anziché di essere. E poi c’è il carico di aspettative verso i figli, seguiti in maniera ansiogena, con continue frizioni con la scuola, con cui sembra non esserci alcuna alleanza educativa. È un racconto spinto spesso verso snodi estremi, ma che di certo non si può non trovare attuale, efficace e potente. Dal punto di vista pastorale è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti. Idoneo per un pubblico adulto.

Utilizzazione

La miniserie, adatta per un pubblico adulto, utile per indagare il nostro presente la condizione della donna e le privazioni/aggressioni cui è spesso sottoposta. Uno sguardo sulla società americana e occidentale tutta

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