BREAKING UP (LASCIARSI)

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Robert Greenwald
Durata
85'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BREAKING UP
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Michael CriMichael Cri
Musiche
Mark Mothersbau
Montaggio
Suzanne Hines

Sogg e Scenegg.: Michael Cri-stofer - Fotogr.: (Normale/a colori) Mauro Fiore - Mus.: Mark Mothersbau-gh - Montagg.: Suzanne Hines - Dur.: 85' - Produz.: George Moffly, Robert Greenwald

Interpreti e ruoli

Russel Crowe (Steve), Salma Hayek (Monica), Abraham Alvares . (il celebrante)

Soggetto

Steve e Monica, da tempo fidanzati, si amano moltissimo ma non sempre riescono ad andare d’accordo: basta una minima occasione e scatta la lite, allora si arrabbiano, si scambiano accuse, insulti, si lasciano, poi si riprendono tra tenerezze e baci. Un giorno decidono di sposarsi e tutto proce-de fino a quando sono in chiesa davanti al sacerdote. Qui la paura li prende di nuovo, si guardano e rompono definitivamente. Prendono allora strade diverse, si allontanano, per molto tempo nessuno ha più notizia dell’altro. Qualche anno dopo, casualmente, ad una festa si incontrano di nuovo. Sia Steve che Monica sono sposati ed hanno bambini. Per un po’ rievocano il passato, poi cominciano ad avvertire di nuovo una reciproca attrazione. Quando sembra che la storia tra loro debba ricominciare, capiscono che non possono ancora assentarsi e debbono tornare tra gli altri invitati della festa. E restano fermi con lo sguardo fisso nel vuoto della stanza.

Valutazione Pastorale

Innamoramento e amore, la paura di dare seguito ai propri sentimenti, la mancanza di un progetto di vita autentico: su questi ver-santi si muove il film, attraverso una storia dove tutto diventa opinabile e sostenibile, tra il lasciarsi e il non lasciarsi non c’è differenza e il confronto tra due stili di vita diversi diventa lo scontro tra due debolezze, due persone del tutto prive di maturità. L’attrazione/repulsione per la vita in due si tradu-ce in una quasi obbligata presa di posizione pseudo-anticonformista verso il rapporto coniugale. In certi momenti realistico ma più spesso cervellotico e chiuso su se stesso, il film riflette concezioni di vita e di famiglia soprattutto materialistiche, senza apertura a qualche riflessione più profonda. Dal punto di vista pastorale, la vicenda è da considerare inaccettabile per la sua com-plessiva negatività. Utilizzazione: Da escludersi dalla programmazione ordinaria,il film offre ben pochi appigli per potere essere utilizzato in altre occasioni, anche se gli argomenti che tratta ruotano intorno alla paura, tipica di tanta gioventù di oggi, di affrontare insieme l’impegno dei sentimenti reciproci e di formare una famiglia.

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