BRUCIO NEL VENTO

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Emigrazione, Famiglia, Lavoro, Letteratura, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Silvio Soldini
Durata
118'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Italia, Svizzera
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Doriana Leondeff e Silvio Soldini liberamente tratto dal romanzo "Hier" di Agota Kristof
Musiche
Giovanni Venosta
Montaggio
Carlotta Cristiani

Orig.: Italia/Svizzera (2001) - Sogg.: liberamente tratto dal romanzo "Hier" di Agota Kristof - Scenegg.: Doriana Leondeff e Silvio Soldini - Fotogr.(Scope/a colori): Luca Bigazzi - Mus.: Giovanni Venosta - Montagg.: Carlotta Cristiani - Dur.: 118' - Produz.: Lionello Cerri, Ruth Waldburger.

Interpreti e ruoli

Ivan Franek (Tobias/Dalibor), Barbara Lukesova (Caroline/Line), Ctirad Gotz (Janek), Caroline Baehr (Yolande), Cecile Pallas (Eve), Petr Forman (Pavel), Zuzana Mauréry (Katy), Pavel Andel (Kristof), Jitka Jezkova (madre di Tobias), Monika Hilmerova . (Vera)

Soggetto

Da quando vive in Svizzera Tobias Horvath ha preso il nome di Dalibor. Da dieci anni ormai lavora in una fabbrica di orologi e ogni giorno in maniera meccanica ripete le stesse azioni che lo portano da casa all'autobus al posto di lavoro, e viceversa. Nato nell'Est europeo, in un villaggio senza nome e senza importanza, Tobias ha trascorso l'infanzia nella miseria: la madre, giovane, era la prostituta del paesino. Un giorno Tobias ha sentito il suo maestro di scuola discutere in camera con la mamma ed ha capito che lui era suo padre. Allora ha preso un coltello e glielo ha affondato nella schiena. Poi è scappato, lasciandosi tutto alle spalle, verso l'Ovest e verso un'altra vita. Ma ora, da grande, non è tranquillo. La compagnia di Yolande e le serate al bistrot con alcuni connazionali conosciuti in occasione di un processo cui è stato chiamato come interprete, lo lasciano insoddisfatto. Tobias tiene un diario, dove dice che aspetta l'arrivo di una donna bella dal nome Line, e quando arriverà tutto allora veramente cambierà. Finché un giorno sull'autobus ha la sensazione di riconoscerla in una ragazza con un bambino in braccio. La segue fino in fabbrica: lavora con lui, e allora l'avvicina durante il pranzo. Lei si chiama Caroline, ed era la sua compagna di banco a scuola, e il maestro era suo padre, come lo è per lui. Caroline è sposata con Kristof, ricercatore all'università, ed ha una bimba di pochi mesi. Tobias è innamorato, la spia, poi viene invitato a cena. L'ultimo dell'anno, lui è con i connazionali, ma all'improvviso esce, va sotto casa di lei, e lì passa la notte. Dopo qualche altro tempo, in fabbrica Tobias la segue, e i due infine si baciano. Sull'autobus, Line si appoggia a lui e sviene. All'ospedale dicono a Tobias che la ragazza é incinta. Giorni dopo, quando esce, Line rivela a Tobias di avere abortito perchè il marito sospettava che il figlio fosse proprio di Tobias. "Divorzieremo" aggiunge. In una visione Tobias accoltella Kristof. Caroline e Tobias ora sono insieme. Sul treno, lui le dice che hanno lo stesso padre. Lei sorride. La neve svizzera ha lasciato posto al mare. Ora sono in Spagna. Tobias continua a scrivere, e Caroline ascolta su un nastro le frasi per imparare lo spagnolo.

Valutazione Pastorale

Un tema forte attraversa tutto il cinema di Silvio Soldini, a partire dal suo titolo d'esordio "L'aria serena dell'Ovest" (1990) per proseguire con "Un'anima divisa in due" (1993) e con "Le acrobate" (1997): é quello dell'identità, troppo spesso negata, indecifrabile, difficile da afferrare. Il tema era in fondo presente anche nel film che più degli altri lo ha imposto all'attenzione, "Pane e tulipani" (2000): in un viaggio non programmato, la protagonista cercava se stessa, ma tutto avveniva in una cornice di commedia, un po' brillante un po' poetica e delicata. Ora Soldini (che in realtà aveva letto il libro 'Hier' e aveva pensato al film prima di "Pane e tulipani") torna al nucleo drammatico dell'argomento, ai suoi effetti sui processi mentali ed esistenziali dell'individuo. La perdità d'identità comincia in un indistinto est europeo dove la povertà morale e materiale induce alla fuga dopo una rottura violenta e traumatica con i legami familiari. Ma prosegue poi in un Paese occidentale, la Svizzera, dove l'apparente tranquillità diventa di nuovo punto di partenza per l'annullamento di se stessi nella routine quotidiana. Uscire da questo stato di inedia vuol dire aggredire la realtà: "bruciare nel vento -dice Soldini- ha a che fare col desiderio, con la passione, con l'amore ma credo che abbia anche a che fare col modo di porsi in generale rispetto alla vita". Così, in un mondo dove si è quasi sempre stranieri, Tobias e Line affrontano insieme il rischio di ricostruirsi da soli il loro passato negato, le famiglie che non hanno avuto, l'affetto che hanno sognato. Se il nucleo centrale della storia appare chiaro, meno risolto è il modo di articolarne i momenti. Qui il film si perde in passaggi ripetitivi e superflui (troppi percorsi sull'autobus, troppi scatti di nevrosi in Tobias, troppo improvvisato il riconoscimento di Line da parte di lui) che provocano qualche giro a vuoto e rallentano la compattezza dell'azione drammaturgica. Forse l'eccessivo uso della voce f.c. in funzione diaristica prevarica la sostanza dei fatti. Resta il fatto che due eventi certo di non poco conto, quali l'aborto (di lei) e l'incesto (tra fratello e sorella) restano a livello di veloce enunciazione, non vengono indagati e non lasciano tracce nel corpo della narrazione. Pur offrendo dunque un quadro per certi versi realistico e lucido dello sradicamento e dei suoi effetti sull'equilibrio e sulle psicologie, il film va avanti a strappi, con cadute nella tensione e nel coinvolgimento emotivo. Dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, proprio a motivo di un copione diviso tra concretezza e rinvii simbolici che però non è chiaro e genera ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza di minori. Da recuperare in occasioni successive per affrontare i temi della famiglia, dell'identità, dell'incontro/scontro tra culture.

Le altre valutazioni

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