BUS IN VIAGGIO

Valutazione
Complesso, Discutibile, Dibattiti
Tematica
Metafore del nostro tempo
Genere
Metaforico
Regia
Spike Lee
Durata
121'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
GET ON THE BUS
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Reggie Rock Bythewood
Musiche
Terence Blanchard, Debra D. Jeffreys
Montaggio
Leander T. Sales

Sogg. e Scenegg.: Reggie Rock Bythewood - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Elliot Davis - Mus.: Terence Blanchard, Debra D. Jeffreys - Montagg.: Leander T. Sales - Dur.: 121' - Produz.: Reuben Cannon, Bill Borden, Barry Rosenbush

Interpreti e ruoli

Richard Belzer (Rick), Ossie Davis (Jeremiah), Charles S.Dutton (George), Andre Braugher (Flip), Thomas Jefferson Byrd (Evan Thomas Sr.), Gabriel Casseus (Jamal), Isaiah Washington (Kyle), Albert Hall, Hill Harper, Harry Lennix, Bernie Mac, Deaudre Bonds, Wendell Pierce, Roger Guenveur Smith, Steve White

Soggetto

Il 16 ottobre, un gruppo di uomini sale su un autobus per recarsi a Washington a partecipare alla Million Man March della gente di colore. Tutti sono estranei ma, stando forzatamente insieme giorno dopo giorno e per migliaia di chilometri, cominciano a conoscersi meglio. Vengono così fuori le varie storie personali: un padre emarginato lotta per riconciliarsi con il figlio adolescente; un aspirante attore è in attesa di una risposta circa la pate-cipazione ad un importante film ed è pieno di odio verso tutti; un poliziotto ha il sogno di veder finire i massacri cui assiste ogni giorno nella propria città; un musulmano vive incubi di tipo spirituale; un anziano ormai in pen-sione ricorda gli anni del lavoro e capisce di non aver mai veramente vissuto ma richiama tutto il gruppo alla preghiera e al ringraziamento; il conducente dell'autobus si fa un dovere di portare tutti a destinazione senza guai. Quando arrivano, l'anziano ha un malessere e viene ricoverato in ospedale. Nessuno del gruppo ha il coraggio di allontanarsi, e, quando il vecchio alla fine muore, è ormai tardi. La marcia è finita, e per tutti quelli che avevano affrontato la grande fatica del viaggio, l'occasione è ormai persa.

Valutazione Pastorale

Regista di colore da sempre arrabbiato contro il "supposto" strapotere dei bianchi, Spike Lee dirige un film di denuncia con molta sostanza e parecchie discontinuità. Approfittando dell'unità di ambien-te, il viaggio in bus diventa metafora di tutti i problemi e di tutto il rancore che la comunità negra d'America ha accumulato nei confronti dei bianchi, e quindi gli obiettivi diventano di sapore squisitamente sociale e civile. Tutta-via il tono costantemente arrabbiato fa uscire spesso il film da una misura coerente per assumere toni qua e là predicatori e un po' retorici. Ciò, dal punto di vista pastorale, crea qualche scompenso in ordine alla possibilità di riflettere sulle psicologie dei singoli partecipanti al viaggio, che si lasciano spesso andare a sfuriate eccessive, a sproloqui verbali volgari, a reazioni non sempre ben motivate. Resta tuttavia evidente la problematica di fondo del film, legata ad importanti questioni antropologiche che chiamano in campo quell'incontro tra culture diverse che è alla base del tessuto sociale statuni-tense. Utilizzazione: Poco spettacolare e molto concentrato sui problemi che affronta, privo di attori noti, il film è utilizzabile con più profitto, al di là del-la programmazione ordinaria, in contesti ristretti di cineforum o cinema d'es-sai, dove si può dedicare spazio alle tematiche proposte e sopra ricordate.

Le altre valutazioni

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