CARI FOTTUTISSIMI AMICI *

Valutazione
Discutibile, Scabrosità
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
Mario Monicelli
Durata
118'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
CARI FOTTUTISSIMI AMICI
Distribuzione
Penta Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Suso Cecchi D'Amico, Mario Monicelli, Leo Benvenuti, Piero Bernardi Rodolfo Angelico
Musiche
Scelta da Enzo Arbore, Alessandro Mannozzi
Montaggio
Ruggero Mastroianni

Sogg.: Rodolfo Angelico - Scenegg.: Suso Cecchi D'Amico, Mario Monicelli, Leo Benvenuti, Piero Bernardi - Fotogr.: (panoramica/a colori) Antonio Nardi - Mus.: Scelta da Enzo Arbore, Alessandro Mannozzi - Montagg.: Ruggero Mastroianni - Dur.: 118' - Produz.: Penta Film, Officina Cinematografica

Interpreti e ruoli

Paolo Villagio (Dieci), Massimo Ceccherini (Gino Martini), Vittorio Rap (Callicchero), Marco Graziani (Calamai), Giuseppe Oppedisano (Taddei), Childs Elijan Raynard (Washington), Beatrice Macola (Testa di rapa), Antonella Ponziani, Stefano Davanzati, Paolo Hendel, Novella Novelli, Eva Grimaldi ., Sergio Pierattini

Soggetto

a Firenze, nell'agosto del '44, dieci, ex pugile, intende metter su una scuderia pugilistica itinerante. Oltre al giovane Gino Martini, ingaggia altri tre improvvisati pugili: Callicchero, Calamai e Taddei. A bordo di un camion il primo incontro del gruppo è col ragioniere Fortini, in bicicletta, alla ricerca della moglie e di un paio di stivali, rubatigli; poi alla caccia di un pollo, il gruppo trova in una fattoria un soldato statunitense di colore, Washington, che si aggrega. Successivamente il gruppo incontra e adotta anche una collaborazionista, rapata a zero dai partigiani, alla quale dà il soprannome di Testa di rapa. Con i soldi e cibarie guadagnati nella prima esibizione, Dieci tenta la fortuna al poker, ma perde tutto. La seconda performance del gruppo avviene in un ospedale da campo americano, dove i pugili vengono battuti ma anche forniti di moltissimi viveri. Successivamente una casellante, Wilma, si aggrega: costei invita tutti ad un banchetto nuziale: qui lancia una bomba contro lo sposo, Drago, capo partigiano e suo ex fidanzato. Dopo esser stati messi tutti "al muro" per essere fucilati vengono graziati. Risaliti sul camion mentre complottano di dividersi le vettovaglie americane escludendo Washington, che ha disertato, e Testa di rapa, il motore ha una panne. Tutti scendono per spingere il camion: Washington alla guida riparte all'improvviso, e lascia tutti a terra portando con sè solo la collaborazionista. Ai restanti del gruppo non resta altro che imprecare nei confronti dei due fuggiaschi.

Valutazione Pastorale

Guardando le immagini di questa rivisitazione toscana della liberazione, appaiono di volta in volta evidenti le assonanze con "Amici miei", "L'armata Brancaleone", "I Picari", o "La Grande Guerra": la fedeltà ai moduli espressivi preferiti da Monicelli consente in generale al film di non scadere mai al livello o dilettantesco, o volgarmente grossolano di tanta commedia all'italiana di questo ultimo ventennio. Non mancano ampie zone di freschezza, e talune sequenze strappano la risata, come l'esilarante e vana fila per le patate davanti all'orologiaio improvvisata dal Dieci in puro stile "zingarata", o il vivace scontro pugilistico Italia-Stati Uniti. Da non dimenticare la felice scelta del commento sonoro, tutto basato su classici statunitensi d'epoca dove, opportunamente, fanno da mattatori Tommy Dorsey e Glenn Miller. Le gag ci sono, ma spesso, come nella scena del campo minato, sono desunte da altri film; i momenti drammatici, come la ribellione di Testa di rapa al trattamento discriminante dei giovani, non coinvolgono più di tanto. Buona l'interpretazione di Villaggio; sufficiente quella degli altri. Le situazioni e le espressioni verbali spesso scabrose rendono comunque il film discutibile.

Le altre valutazioni

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