C’ERA UN CASTELLO CON QUARANTA CANI

Valutazione
Accettabile, Brillante
Tematica
Animali, Bambini, Ecologia
Genere
Commedia
Regia
Duccio Tessari
Durata
98'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
C'ERA UN CASTELLO CON QUARANTA CANI
Distribuzione
Titanus Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Ennio De Concini, Marcello Coscia, Duccio Tessari, Mahmahem Velasco dal romanzo di Remo Forlani "Au Bonheur Des Chiens"
Musiche
Detto Mariano
Montaggio
Mario Morra

Sogg.: dal romanzo di Remo Forlani "Au Bonheur Des Chiens" - Scenegg.: Ennio De Concini, Marcello Coscia, Duccio Tessari, Mahmahem Velasco - Fotogr.(Panoramica/a colori): Marco Onorato, Carlo Suarez - Mus.: Detto Mariano - Montagg.: Mario Morra - Dur.: 98' - Produz.: Vides Cinematografica Roma; Film Ariane Paris; Movie Studio Barcellona.

Interpreti e ruoli

Peter Ustinov (Muggione), Roberto Alpi (Bob), Salvatore Cascio (Tom), Mercedes Alonso (Violetta), Gina Rovere., Delphine Forrest, Fiammetta Baralla, Jose Maria Caffarel.

Soggetto

Bob, un manager milanese, vive con una piacente vedova, Giovanna, e col figlio di lei, il piccolo Tom, al quale è molto affezionato. Alla morte di una lontana zia contessa, Bob eredita un antico castello in Toscana, e vi si reca con Giovanna e Tom, per venderlo al più presto, anche perchè il notaio locale, Renzoni, lo ha spaventato, parlandogli della cifra necessaria per la tassa di successione. Ma i tre restano affascinati dalla bellezza della campagna e del castello, e Tom è subito entusiasta di due grossi cani, che fanno parte dell'eredità. Bob, intanto, fa amicizia con la maestrina Violetta, che insegna nel paese e tiene anche lo spaccio, e con l'anziano veterinario Muggione, filosofo ed ecologista. Giovanna, lusingata dai rapporti coi nobili vicini, non vuol più partire, e inizia invece una redditizia attività, impiantando nei terreni del castello una pensione per cani di lusso, che subito raccoglie molti esemplari delle più varie razze, tutti intelligenti e simpatici. Toni è felice di stare in mezzo alla natura e agli animali, e Bob si adatta rapidamente alla nuova vita. Però Giovanna riparte per Milano, quando i vicini titolati se ne vanno, dopo aver promesso la vendita della casa e dei terreni ad un importante gruppo industriale, che vuol trasformare tutta la zona in un complesso residenziale. Poichè Bob rifiuta invece di vendere la sua proprietà, il notaio, che è interessato nell'affare, gli fa bruciare una notte i canili, causando così la morte di uno dei cani. Bob è costretto allora ad accettare di vendere anche perchè riceve l'ingiunzione di pagare subito la tassa di successione. L'asta fittizia per l'acquisto del castello sarebbe vinta dal complesso concorrente, ma Muggione riesce a far perdere tempo al giudice, permettendo così ad un funzionario delle Belle Arti di dichiarare il castello monumento nazionale, a causa di preziosi affreschi antichi scoperti da Tom. La proprietà resta perciò a Bob, che è ormai felicemente legato a Violetta, e terrà con sé Tom, il quale lo chiama papà. Giovanna ha nel frattempo sposato un altro. I cani riavranno la loro comoda pensione.

Valutazione Pastorale

Un film gentile, pieno di buone intenzioni, e senza eccessive pretese in cui Tessari racconta una storia un po' ecologica e un po' favolistica dove ci sono i buoni e i cattivi ben separati. Anche se si notano alcune ingenuità e lungaggini, nell'insieme il risultato è abbastanza piacevole. Fra gli attori brilla, naturalmente, Peter Ustinov, nel ruolo del veterinario ecologista e saggio, che salva alla fine la situazione. La scena in cui egli spiega al bambino (bravo Salvatore Cascio) che i cani dopo morti vanno tutti sulla luna, è una delle migliori del film. E i suoi tentativi di far eseguire dai quadrupedi il coro "Va pensiero" a forza di latrati che egli pretenderebbe "intonati", danno luogo a momenti abbastanza divertenti.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV