CHE BELLA GIORNATA

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Famiglia - genitori figli, Il comico, Lavoro, Rapporto tra culture, Terrorismo
Genere
Commedia
Regia
Gennaro Nunziante
Durata
95'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Checco Zalone
Montaggio
Pietro Morana

Orig.: Italia (2011) - Sogg. e scenegg.: Checco Zalone, Gennaro Nunziante - Fotogr.(Panoramica/a colori): Federico Masiero - Mus.: Checco Zalone - Montagg.: Pietro Morana - Dur.: 95' - Produz.: Pietro Valsecchi per TaoDue, Medusa Film.

Interpreti e ruoli

Checco Zalone (Checco), Nabiha Akkari (Farah), Annarita Del Piano (Anna), Rocco Papaleo (Nicola), Michele Alhaique (don Ivano), Mehdi Mahdloo (Sufien), Luigi Luciano ( fratello di Farah), Anna Bellato (Giovanni), Tullio Solenghi (Maria), Ivano Marescotti (cardinale Rosselli), Cinzia Mascoli (col. Mazzini), Hessein Taheri (moglie di Mazzini), Matteo Azchirvani . (arabo)

Soggetto

Trasferitosi con la famiglia dalla natia Puglia alla Brianza, il giovane Checco trova lavoro come addetto alla sicurezza per il Duomo di Milano. Proprio nella zona della Madonnina, a lui affidata, conosce Farah, che si dichiara studentessa di architettura. In realtà la ragazza, musulmana, sta progettando con il fratello un attentato al Duomo e ha bisogno di diventare amica di Checco. Ci riesce infatti, perché lui se ne innamora, le fa conoscere la famiglia, la porta in Puglia al battesimo di un nipotino. Tornati a Milano, Farah deve procedere con il piano prestabilito. Saputo che Checco, troppo maldestro, é stato licenziato, gli affida una valigetta come regalo prima di lasciarlo. L'esplosivo contenuto all'interno però non scoppierà mai sul Duomo. Perso il lavoro a Milano, ritroviamo Checco a Roma, nel servizio di sicurezza del Papa.

Valutazione Pastorale

Il primo film di Luca Medici, in arte Checco Zalone, è del 2009, "Cado dalle nubi". Il successo di quell'esordio ha indotto a preparare in tempi rapidi una replica, una sorta di 'seguito' per raccontare ancora la vita del protagonista. Si comincia infatti con la voce fuori campo e con un tono da piccolo diario senza qualità. Con ammirevole equilibrio, il copione fa di Checco il protagonista ma non mette del tutto in secondo piano i ruoli di contorno. Anzi, secondo una precisa regola comica, questi vanno tenuti vivi (e differenziati) proprio per mettere nel maggiore risalto il principale. Stralunato, irriverente, quasi cinico da un lato, timido e impacciato dall'altro, Zalone é l'unico del gruppo ad essere 'così', e a mettere in crisi chi lo circonda, ossia tutti gli altri (dal colonnello dei carabinieri, addirittura al Papa nel finale). Parole, mimica e situazioni non si segnalano per particolare novità, se non fosse per quel politicamente "non corretto" che affiora in qualche passaggio. Scorrevole e divertente, il prodotto non supera però la soglia del 'già visto, rallentato da una messa in scena che non prende mai iniziative e resta sul prevedibile. A conferma di una vecchia, tradizione italiana, che vede i 'comici' comunque vincenti presso il grande pubblico. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme brillante.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e anche in seguito in altre occasioni, come esempio del rapporto tra cinema, televisione, comici di vario livello.

Le altre valutazioni

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