CHIAMAMI COL TUO NOME

Valutazione
Complesso, problematico
Tematica
Famiglia, Famiglia - genitori figli, Omosessualità
Genere
Drammatico
Regia
Luca Guadagnino
Durata
132'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Call Me by Your Name
Distribuzione
Warner Bros Entertainment Italia
Soggetto e Sceneggiatura
James Ivory basato sul romanzo "Chiamami col tuo nome" di André Aciman
Musiche
brani "Mystery of Love" e "Visions of Gideon" scritti e interpretati da Sufjan Stevens
Montaggio
Walter Fasano

Orig.: Italia (2018) - Sogg.: basato sul romanzo "Chiamami col tuo nome" di André Aciman - Scenegg.: James Ivory - Fotogr.(Panoramica/a col.): Sayombhu Mukedeeprom - Mus.: brani "Mystery of Love" e "Visions of Gideon" scritti e interpretati da Sufjan Stevens - Montagg.: Walter Fasano - Dur.: 132' - Produz.: Peter Spears, Emilie Georges, Rodrigo Teixeira, Marco Morabito, Howard Rosenman.

Interpreti e ruoli

Armie Hammer (Oliver), Timothée Chalamet (Elio), Michael Stuhlbarg (sig. Perlman), Amira Casar (Annella), Esther Garrel (Marzia), Victoire Du Bois . (Chiara)

Soggetto

Estate 1983, in una parte del Nord Italia. Elio Perlman, diciassettenne, trascorre le giornate nella villa di famiglia del XVII secolo. Suona musica classica, legge, finché un giorno arriva Oliver, studente americano di 24 anni. Un incontro che provocherà in lui reazioni inaspettate.

Valutazione Pastorale

Alla base del film c'è il romanzo omonimo di André Aciman. Un'estate, una villa di nobile e antica bellezza in Lombardia: è la cornice dove passa il tempo Elio, ragazzo di famiglia ebraica, insieme ai genitori; il giovane è turbato dal misterioso richiamo di qualcosa che lo inquieta ma non riesce a individuare. Elio vive il delicato momento del passaggio dall'adolescenza alla maggiore età, quando gli stati d'animo diventano incerti e difficili. L'arrivo dell'americano Oliver fa deflagrare equilibri e reazioni. Dal punto di vista stilistico-narrativo, il regista Guadagnino compone immagini di un estetismo forte, ricercato, e a tratti respingente. C'è qualcosa di aspro, di scostante, che passa attraverso due giovani, sui quali la regia getta uno sguardo obliquo ma comunque comprensivo. Con tale opera l'autore prosegue un percorso narrativo cominciato con i titoli precedenti, "Io sono l'amore" e "A Bigger Splash", tracciando una sua ideale trilogia dell'amore. Ed è proprio in quest'ottica che il film, sotto il profilo pastorale, incontra gli ostacoli più evidenti e problematici. L'opera infatti propone una visione disinvolta e spregiudicata dell'omosessualità. Attraverso le atmosfere suadenti del film, in un clima estivo segnato da leggerezze e permissività, sembra che si suggerisca una idea di libertà sessuale senza limiti, pericolosa soprattutto nell'ottica dei giovani adolescenti. Inoltre, la famiglia di Elio appare distaccata, a volte persino consenziente dinanzi alla passione che lega i due giovani. Senza nulla togliere alla confezione formale del film, alla regia di Guadagnino e alle interpretazioni degli attori (che lo hanno portato a essere nominato ai premi Golden Globe e Oscar 2018), è da rilevare però che la visione di "Chiamami col tuo nome" in ambito pastorale è, per i motivi sopraindicati, carica di estrema problematicità sotto il profilo morale. Il film pertanto va gestito con prudenza e cautela, data anche la presenza di scene sessuali esplicite, soprattutto pensando alla possibile visione da parte di un pubblico giovane. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso e problematico. UTILIZZAZIONE: Per quanto detto nella valutazione pastorale, il film è da gestire con misura e cautela per evitare equivoci sulla proposta.

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