CITY OF ANGELS – LA CITTÀ DEGLI ANGELI

Valutazione
Discutibile, Ambiguità
Tematica
New age
Genere
Fantastico
Regia
Brad Silberling
Durata
112'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
CITY OF ANGELS
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Dana Stevens Ispirato al film "Der Himmel Uber Berlin" di Wim Wenders
Musiche
Gabriel Yared
Montaggio
Lynzee Klingman

Sogg.: Ispirato al film "Der Himmel Uber Berlin" di Wim Wenders - Scenegg.: Dana Stevens - Fotogr.: (Scope/ a colori) John Seale - Mus.: Gabriel Yared - Montagg.: Lynzee Klingman - Dur.: 112' - Produz.: Dawn Steel, Charles Roven

Interpreti e ruoli

Nicolas Cage (Seth), Meg Ryan (Maggie Rice), Dennis Franz (Nathaniel Messinger), Andre Braugher (Cassiel), Colm Feore Robin Bartlett (Jordan), Joanna Merlin (Anne), Sarah Dampe (Teresa), Rhonda Dot- son, Nigel Gibbs, Dan Desmond, Deirdre O' Connell, Kim Murphy, Chad Lindberg, Tudi Roche

Soggetto

Seth, un angelo inquieto in servizio a Los Angeles, incontra la dottoressa Maggie Rice, cardiochirurgo affermato, la cui sicurezza professionale, sempre molto forte, vacilla dopo la morte di un paziente sul tavolo operatorio per cause all'apparenza inspiegabili. Seth era lì per aiutare l'uomo ma è attratto da Maggie e vuole aiutarla a superare la crisi in cui è caduta. Nel fare questo finisce per innamorarsi di lei, pur sapendo che tutto quanto è legato a questo sentimento è a lui precluso. Stando vicino a Maggie, Seth però sente aumentare il desiderio di provare quelle emozioni e quelle sensazioni. Prende allora la decisione di rendersi visibile e di rinunciare alle sue peculiarità di angelo. Maggie capisce la situazione, e corrisponde al sentimento di Seth ma, proprio quando tra i due potrebbe cominciare una storia d'amore, Maggie è investita da un camion e muore tra le braccia di Seth. Questi comunque comprende l'importanza della scelta fatta e decide di restare 'umano'.

Valutazione Pastorale

Nel 1988, dopo avere visto "Il cielo sopra Berlino" del tedesco Wim Wenders, la produttrice americana Dawn Steel decise di acquistarne i diritti per farne un adattamento. "Mi affascinava -dicel'idea di un angelo improvvisamente a confronto con la necessità di rinunciare alla propria immortalità in cambio dell'amore". Dieci anni dopo, il film è stato realizzato e va subito detto che è opportuno considerarlo ormai a se stante, essendo ormai i rapporti con quello di Wenders dei puri pretesti narrativi. La lontananza tra i due titoli è rapportabile alla lontananza che separa l'universo culturale europeo da quello americano. Qui siamo nel pieno di quelli correnti spiritualiste statunitensi che si muovono tra new age, next age e altri simili movimenti, alla base dei quali c'è la premessa che non esiste un aldilà e un aldiquà ma solo un aldiquà dove tutto si realizza. Gli angeli, creature celesti, si materializzano, per farci capire che la felicità può cominciare qui, e oggi. Affidato ad immagini ariose, coinvolgenti e con toni un po' da vertigine, il film, dal punto di vista pastorale, non contiene elementi veramente negativi: non è infatti teologicamente scorretto pensare che il regno ultraterreno cominci proprio sulla Terra. Restano però ampi margini di ambiguità, che rendono il film discutibile. Utilizzazione: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Utile da proporre in sede di discussione, per capire meglio (ma gli esempi recenti sono stati molti) i contenuti di queste correnti religiose d'oltre oceano.

Le altre valutazioni

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