City of Lies. L’ora della verità

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Gangster, Giustizia, Male
Genere
Poliziesco
Regia
Brad Furman
Durata
112'
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Gran Bretagna/Stati Uniti
Titolo Originale
City of Lies
Distribuzione
Notorius Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Soggetto: dal libro di Randall Sullivan. Sceneggiatura: Christian Contreras
Fotografia
Monika Lenczewska
Musiche
Chris Hajian

Prod.: Paul Brennan, Miriam Segal

Interpreti e ruoli

Johnny Deep (Russell Poole), Forest Whitaker (Darius Jack Jackson), Rockmond Dunbar (Dreadlocks), Toby Huss (Detective Miller), Shea Whigham (Detective Lyga)

Soggetto

California, 1997. I rapper Notorius B.I.G. e Tupac Shakur sono uccisi durante due distinti agguati. Venti anni dopo il giornalista Jack Jackson rintraccia il detective Russell Poole, che a suo tempo si era occupato del caso, e cerca di convincerlo a dire qualcosa di più su un episodio rimasto senza colpevoli…

Valutazione Pastorale

Il punto di partenza è il libro "Labyrinth", scritto da Randall Sullivan, nel quale l’autore ha cercato di ripercorrere le vicende che portarono agli omicidi di Notorius B.I.G. di Tupac Shakur, due rapper molto famosi eliminati in occasione di scontri a fuoco con la polizia. Trattandosi di due eventi realmente accaduti sui quali non è mai stata fatta realmente luce, sia il libro che la sceneggiatura (di Christian Contreras) immaginano una storia che parte dall’incontro, oggi, tra Russel Poole, il detective che seguì il caso, e il giornalista Jack Jackson, autore di un articolo sui fatti premiato con un Peabody Award. L’incontro tra i due si svolge tra presente e passato, tra oggi e gli anni ’90, e riporta in primo piano la situazione esplosiva in quel periodo in California. Un clima dagli equilibri estremamente fragile, che vedeva una forte contrapposizione non solo tra bianchi e neri ma, e forse di più, tra i poliziotti sia neri che bianchi, col sospetto sempre più insinuato di chi faceva il doppio gioco più astuto. Questa atmosfera di dubbi e rivalità attraversa tutta la vicenda, che forse risulta in certi passaggi un po’ troppo frammentaria. Per contro però, appare motivato l’atteggiamento di Russell Poole, un detective disilluso, nervoso e nauseato dall’andamento delle cose al punto di lasciarsi andare di fronte all’impossibilità di fermare il dilagare della corruzione. Il quadro che emerge è quello di un’America nella quale il male dilaga a macchia d’olio e gli scenari sembrano ancora troppo simili a quelli del western in tutte le sue mille variazioni. I due personaggi principali possiedono una bella carica di negatività e di tono rinunciatario che li rende adattissimi allo scenario in cui si muovono. E le didascalie finali ricordano che oltre il 50% dei delitti verso cittadini di colore in California sono rimasti negli ultimi anni senza colpevole. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, ben tenendo presente che il tono forte della vicenda e il suo svolgimento esistenziale cupo e disperato consigliano di evitare di rivolgersi a un pubblico di ragazzi a favore di quello adulto.

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