CLASS ENEMY

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Amicizia, Educazione, Famiglia - genitori figli, Potere, Scuola
Genere
Drammatico
Regia
Rok Bicek
Durata
112'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Slovenia
Titolo Originale
Razredni Sovraznik
Distribuzione
Tucker Film
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
Janez Lapajine, Rok Bicek

Orig.: Slovenia (2013) - Sogg. e scenegg.: Nejc Gazvoda, Rok Bicek, Janez Lapajne . Fotogr.(Panoramica/a colori): Fabio Stoll - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Janez Lapajine, Rok Bicek - Dur.: 112' - Produz.: Aiken Veronika Prosenc, Janez Lapajine per Triglav Film.

Interpreti e ruoli

Igor Samobor (Robert), Natasa Berbara Gracner (Zdenka), Tiasa Teleznik (Sasa), Masa Dergank (Nusa), Robert Prebil (Matjat), Voranc Boh (Luka), Jan Zupancic (Tadej), Dasa Cupevski (Sabina), Doroteja Nadrah (Mojca), Pia Korbar . (Marusa)

Soggetto

Una classe in un liceo della Slovenia, oggi. Al momento di lasciare l'incarico per l'imminente maternità, la professoressa titolare presenta il sostituto, Robert. Molto duro nel metodo di insegnamento, l'uomo mette in difficoltà Sabina, una studentessa particolarmente sensibile. Imbarazzata e addolorata, la ragazza non trova la forza per reagire e si toglie la vita. L'evento devasta totalmente gli equilibri della classe. La incredulità iniziale diventa rabbia da parte dei ragazzi, e da lì si passa alla caccia: la caccia al colpevole e al nemico, identificato subito in Robert. Il suo atteggiamento ruvido, la sua capacità di ricevere offese pesanti senza reagire, la sua calma apparente permettono a poco a poco di rimettere in fila i buoni e i cattivi, i torti e le ragioni. Senza indicare verdetti preventivi...

Valutazione Pastorale

Da qualche tempo la scuola (ogni singola classe) sta tornando ad essere il microcosmo dentro il quale si riflettono luci e ombre della società che la comprende. Basta ricordare, in anni recenti, il francese "La classe" di Laurent Cantet (2008), l'italiano "Il rosso e il blu" di Giuseppe Piccioni (2012), il canadese "Monsieur Lazhar" di Philippe Falardeau (2012). In uno scenario già variegato si aggiunge come nuovo tassello geografico e sociale questo titolo che arriva dalla Slovenia e restituisce umori culturali e reazioni emotive targati ex Jugoslavia. Dice il regista (nato a Novo Mesto nel 1985) che "La rivolta degli studenti contro il sistema scolastico, simboleggiato dal severo professore, è l'immagine riflessa dello scontento sociale globale, che sfrutta ogni (in)giusto motivo per ribellarsi contro le norme vigenti". Ogni ribellione poi ha (o si costruisce) un nemico da abbattere, un capro espiatorio che non ha bisogno di processi. Con sapienza e coerenza il copione tira le fila di una dialettica ad alta tensione che sfocia in un taglio drammaturgico intenso e calibrato: cercando di far procedere torti e ragioni all'interno di un confronto aspro e senza retorica. Nello scenario sloveno gli studenti ripetono molto il termine 'fascista', sinonimo di autoritarismo: forse dimenticando che la loro terra è stata fino a pochi decenni addietro sotto un altro e non meno dispotico regime. La storia, ad ogni latitudine, resta un punto debole dell'insegnamento: terreno sul quale bisogna lavorare a fondo per aiutare ciascun ragazzo a crescere con la conoscenza ed essere cittadino migliore per il domani. Aiutato in modo determinante dalla interpretazione fredda e asettica di Igor Samobor nel ruolo di Roberto, il film mantiene tensione e concentrazione, e, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e da recuperare in molte occasioni successive come avvio alla riflessione sui molti argomenti attuali che affronta.

Le altre valutazioni

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