COLPO GROSSO AL DRAGO ROSSO

Valutazione
Futile, grossolanità
Tematica
Avventura
Genere
Azione
Regia
Bret Ratner
Durata
90'
Anno di uscita
2002
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Rush hour 2
Distribuzione
Eagle Pictures
Musiche
Lalo Schifrin
Montaggio
Mark Helfrick

Orig.: Stati Uniti (2001) - Sogg. e scenegg.: Jeff Nathanson basati sui personaggi creati da Ross LaManna - Fotogr.(Scope/a colori): Matthew F.Leonetti - Mus.: Lalo Schifrin - Montagg.: Mark Helfrick - Dur.: 90' - Produz.: Arthur Sarkissian, Roger Birnbaum, Jonathan Glickman, Jay Stern.

Interpreti e ruoli

Jackie Chan (Lee), Chris Tucker (Carter), John Lone (ricky), Zhang Ziyi (Hu Li), Roselyn Sanchez . (Isabel)

Soggetto

Il detective Carter e l'ispettore Lee sono entrambi ad Hong Kong per una vacanza. Carter è quello che ha più voglia di divertirsi e di andare nei locali. Lee ad un certo punto accetta di seguirlo, ma in realtà è scattata una nuova esigenza di lavoro. Nell'altra parte della città è scoppiata una bomba all'ambasciata americana, e le indagini prendono il via nel più rigoroso segreto. In parallelo c'è da mandare avanti l'indagine su un traffico di biglietti da 100 dollari falsi destinati a Las Vegas. Nel mirino dei detective c'é Ricky Tan, che era poliziotto e partner del padre di Lee caduto in servizio, e ora è il boss della Triade. In contrasto tra loro e ostacolati dalle altre forze dell'ordine, Carter e Lee individuano comunque la stampatrice di banconote da 100 dollari. La caccia prosegue allora a Las Vegas, all'interno del Casinò Drago Rosso. Qui l'industriale Rain si impossessa delle matrici, le porta a Ricky che lo uccide ma a sua volta muore cadendo dalla finestra. Poco dopo il Drago Rosso esplode. Risolto il caso, Carter e Lee si ritrovano all'aeroporto. Ora dicono di voler cominciare la loro vacanza e partono alla volta di New York e del Madison Square Garden.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un numero "2". Vengono infatti ripresi i protagonisti di "Rush hour: due mine vaganti" (1998), i due detective, uno di colore, l'altro orientale. Ciarliero e petulante fino alla saturazione il primo, riservato e più silenzioso il secondo. Naturalmente da questi due caratteri oppopsti scaturisce (o dovrebbe scaturire) una certa comicità mista all'assurdo delle situazioni e dei comportamenti. Andando incontro alle attese sia del pubblico di colore sia della sterminata platea dell'estremo oriente, il copione mette in campo una sorta di globalizzazione della risata grassa e oltremodo facile. Non c'è dubbio poi (e va riconosciuto) che l'esilità della trama viene coperta e quasi annullata dall'incalzare delle scene d'azione, da un ritmo sfrenato e convulso che non lascia il tempo di respirare. Così la capacità di mettere insieme cultura negra, arti marziali, ironia sul razzismo, assurdità della violenza determina un prodotto meno superficiale di altri. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come futile, e con qualche grossolanità. UTILIZZAZIONE: il film può essere usato in programmazione ordinaria per i momenti spettacolari che propone. Non si vedono altre forme di utilizzazione.

Le altre valutazioni

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