COMINCIÒ TUTTO PER CASO *

Valutazione
Accettabile, Realistico
Tematica
Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Umberto Marino
Durata
103'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
COMINCIÒ TUTTO PER CASO *
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Umberto Marino, Elisabetta Zincone, Ottavio Sabatucci, Maria Lourdes Camino Elisabetta Zincone, Umberto Marino
Musiche
Antonio Di Pofi
Montaggio
Simona Poggi

Sogg.: Elisabetta Zincone, Umberto Marino - Scenegg.: Umberto Marino, Elisabetta Zincone, Ottavio Sabatucci, Maria Lourdes Camino - Fotogr.: (panoramica/a colori) Alessio Gelsini - Mus.: Antonio Di Pofi - Montagg.: Simona Poggi - Dur.: 103' - Produz.: Rodeo Drive

Interpreti e ruoli

Margherita Buy (Stefania), Massimo Ghini (Luca), Barbara Jane Ricasa (Marilù), Raul Bova (Romolo), Laura Marinoni (Serena), Ludovica Modugno, Silvana De Santis ., Natalia Leoni, Francesco Leoni

Soggetto

già da alcuni anni sposati, Stefania e Luca hanno messo al mondo una bambina. Ormai si sono assestati economicamente: lei (ex-attrice) doppiando il personaggio di Esmeralda, eroina di una smisurata serie televisiva; lui, ex-impegnato di sinistra, facendo inchieste e sondaggi sui naziskin per conto di un periodico. Ma orari di lavoro e allevamento della pupa pongono problemi, che acuiscono per gli umori reciproci un certo clima di disamore, di cui Stefania soffre, constatando la crisi del matrimonio. Per occuparsi della neonata essa ingaggia Marilù, una filippina ventenne, bella, riservata e abile. Il giorno però che per riparare un rubinetto entra in casa Romolo, un giovane idraulico di paese, sorge un problema: il baldo giovane s'innamora di Marilù. E' un tipo candido e di gran cuore, arriva a Roma da Caprarola, portando ginestre e facendo la posta in strada. La brunetta, che è semplice e casta, ne è affascinata: tra i due, e solo dopo tempo,vi sarà un bacio, mentre al paese la madre di lui dichiara che mai e poi mai vorrà a Caprarola "quella cinesa" e, nelle Filippine, l'altra famiglia (insufflata da un'amica rimpatriata) inventa la morte di una congiunta e fa tornare a casa la baby-sitter, lacerata nel cuore. Intanto Stefania scopre che l'amica e collega Serena è l'amante di Luca. Passando da lacrime e ricordi distrutti ai gesti concreti, la doppiatrice assume toni e gesti da Esmeralda: caccia di casa il fedifrago; ottiene dal Magistrato consistenti alimenti e si erge a protettrice dei due esemplari e teneri innamorati. Romolo reclama dal padre i propri soldi per partire verso l'Estremo Oriente: Stefania lo aiuta e lo assiste fino a Fiumicino. Quell'amore così puro di due esseri semplici in lotta contro le incomprensioni del mondo la incanta e sembra far da contrappeso nella gioia al fallimento del proprio matrimonio.

Valutazione Pastorale

una commedia gradevole, quasi un apologo, in un clima di fiaba gentile. Soggettista, sceneggiatore e regista Umberto Marino, che ha ben giostrato nell'organizzare spunti e spezzoni vari (la telenovela sudamericana in cui Stefania finisce con l'immedesimarsi; il vago passato politico di Luca; l'amarezza di un amore che appare esangue se non spento; la graziosa filippina per casa ed il suo Romolo che le porta fiori di campo sotto il balcone). Il tema è trattato con realismo, senza strafare e con i ritmi giusti, seppure con qualche strascico di teatralità. Il richiamo alla telenovela televisiva, che condiziona sogni e comportamenti, avventurosi o esaltati, è una felice intuizione e funziona da catalizzatore per la doppiatrice, che si scioglie in lacrime sconfortate. Indovinato anche il raffronto tra genti e mentalità differenti per una distanza tanto smisurata, quanto radicati sono pregiudizi e chiusure da una parte e dall'altra. Ma, come si sa, l'amore e la speranza hanno da trionfare su qualsiasi ostacolo e, per la futura giovane coppia dei "puri", la spigliata passeggiata conclusiva mano nella mano lo conferma. Non così per il duo Stefania-Luca, come a dire che solo i semplici e i candidi sono capaci di sentimenti veri e non gli intellettuali, abituati a "doppiare" in televisione e nella vita quotidiana. Non si può non addebitare al film qualche scivolata nel bozzettismo, qualche appiattimento (l'amante Serena, tutta marginale) ed un personaggio poco plausibile (vedasi quel Romolo, così naif da risultare un bamboccione, perfino troppo "bello" e levigato per il ruolo). Sono nei perdonabili, perchè il film è godibile, pulito e sincero.

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