CONFIDENZE TROPPO INTIME

Valutazione
Accettabile, problematico**
Tematica
Matrimonio - coppia, Psicologia, Solidarietà-Amore
Genere
Commedia
Regia
Patrice Leconte
Durata
104'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Confidences trop intimes
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Jérome Tonnerre
Musiche
Pascal Estève
Montaggio
Joelle Hache

Orig.: Francia (2003) - Sogg.: Jérome Tonnerre - Scenegg. e dialoghi: Jérome Tonnerre (adattamento: Jérome Tonnerre, Patrice Leconte) - Fotogr.(Scope/a colori): Eduardo Serra - Mus.: Pascal Estève - Montagg.: Joelle Hache - Dur.: 104' - Produz.: Alain Sarde.

Interpreti e ruoli

Sandrine Bonnaire (Anna), Fabrice Luchini (William), Michel Duchaussay (Monnier), Anne Brochet (Jeanne), Gilbert Melki (Marc), Laurent Gamelon (Luc), Helene Surgere (sig.ra Mulon), Urbain Cancelier (Chatel)

Soggetto

A Parigi Anna si sta recando dall'analista. Per errore entra però nello studio di William Faber, un consulente finanziario, e finisce per raccontare a lui i propri problemi coniugali. Mentre cerca di riferire sulle difficoltà del rapporto con il marito e su certi suoi atteggiamenti violenti, Anna appare visibilmente scossa, al punto che Faber non ha il coraggio di rivelare l'equivoco. Di appuntamento in appuntamento, l'uomo entra sempre di più nell'intimità della donna, che però ad un certo punto comincia a rovesciare le carte in tavola e a fare a sua volta domande precise a Faber. L'imbarazzo così ora passa su di lui, uomo riservato e solitario, che ha casa e studio insieme e conduce una vita molto metodica. In realtà Faber è affascinato da Anna ma non vuole rivelarsi e quando il marito irrompe tra di loro e la sua maschera di finto psicanalista cade, Anna scompare e anche lui decide di traslocare. Tempo dopo in una località di mare nel sud della Francia, Anna entra nel nuovo studio che Faber ha aperto. I due si sono ritrovati.

Valutazione Pastorale

"Il copione gioca sull'attesa dei due protagonisti e questo, credo, é ciò che ne fa un thriller sentimentale. Mistero, incertezze, paura, dubbio e suspense, tutto costruito sulle emozioni. Non voglio dire che é una storia d'amore...mi piace diluire nel tempo le aspettative...la cosa più bella da filmare é il preludio, quello che succede prima...". Queste dichiarazioni di Patrice Leconte sintetizzano bene il taglio narrativo di un film che il regista francese costruisce intorno ad atmosfere da noir esistenziale: facendo subito pensare a certo Simenon e in particolare a "L'insolito caso di Mr.Hire". Leconte ha mano felicissima nel raccontare insieme due opposti grovigli sentimentali, quello tutto esteriore di Anna, quello interiore e non detto di Faber. Nei dialoghi tra i due cala il terzo incomodo che si chiama equivoco: l'ambiguità, la maschera, la verità, la menzogna. Una bella commedia con venature thriller indirizzata verso un finale un po' accomodante e tuttavia resa appassionante da due attori di forte presa interpretativa. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile e nell'insieme problematico. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e da proporre in altre circostanze come esempio di prodotto di 'genere' al di sopra della media. Qualche attenzione per i minori in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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