CORPO ESTRANEO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Avidità, Denaro, Gesù, Politica-Società, Storia, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Krzysztof Zanussi
Durata
117'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Italia, Polonia, Russia
Titolo Originale
Obce cialo
Distribuzione
Lab 80 Film
Musiche
Wojciech Kilar
Montaggio
Milenia Fiedler

Orig.: Polonia/Russia/Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Krysztof Zanussi - Fotogr.(panoramica/ a colori): Piotr Niemyiski - Mus.: Wojciech Kilar - Montagg.: Milenia Fiedler - Dur.: 117' - Produz.: Irena Strzalowska, Ilya Zacharov, Krzysztof Zanussi per Tor Film Production in coproduzione con revolver film in collaborazione con TVCO, National Program "Within the Family", TVP.

Interpreti e ruoli

Riccardo Leonelli (Angelo), Agnieszka Grochowska (Krystyna), Agata Buzek (Kasia), Weronika Rosati (Mira Tkacz), Slawomir Orzechowski (padre di Kasia), Chulpan Khamatova (Tamara), Bartlomiei Zmuda (Adam), Ewa Krasnodebska (Roza Nilska), Mattia Mor (Alessìo), Victoria Zinny (madre di Angelo), Jacek Poniedzialek (giornalista), Janusz Chabior (ipnotizzatore), Stanslawa Celinska (Madre superiora), Maciej Robakiewicz (prete), Tadeusz Bradecki (Focolarino), Bartosz Obuchowicz . (poliziotto)

Soggetto

Giovane manager, Angelo apprende che Kasia, la ragazza polacca di cui è innamorato conosciuta in un gruppo di preghiera in Italia, ha deciso di prendere i voti e di tornare in Polonia. La raggiunge nella speranza di farle cambiare idea. Per starle vicino, trova lavoro in una multinazionale polacca, alla cui teta c'è Krystyna, manager aggressiva e decisa che fa strani progetti su Angelo...

Valutazione Pastorale

Nel panorama europeo, il nome di Krzysztof Zanussi occupa un posto del tutto particolare. Nato nel 1939, esordiente nel 1958 con "Il tram verso il sole", gira 37 film in oltre mezzo secolo di carriera. Senza mai raggiungere, a dire il vero, un trand espressivo di alto livello, sempre costeggiando storie di forte interesse, di bruciante attualità affidate però a svolgimento di alterna riuscita. Regista serio, pacato, misurato, anche schivo e lontano da polemiche (eppure come polacco ha avuto non poche occasioni per finirci dentro), Zanussi ha seguito passo passo le travagliate vicende del proprio Paese, testimoniando vicinanza e attenzione. Come quando nel 1981 ha diretto "Da un paese lontano" all'indomani della elezione al soglio di Pietro di Karol Woytyla/Giovanni Paolo II, o quando ha vinto il Leone d'oro a Venezia nel 1984 con "L'anno del sole quieto". Anche in questo nuovo film, l'autore propone una storia come un quesito morale, con scelte grosse e non facili da sciogliere. E tiene lo sguardo rivolto verso una Polonia 'moderna', laica e aperta all'economia di mercato, che però fa i conti con il richiamo della Fede e una decisione da prendere. La storia inclina verso dilemmi etici stringenti e i protagonisti sono messi con le spalle al muro dallo scontro tra lusso e richiamo del guadagno da un lato e adesione alla rinuncia dall'altro. Materia non da poco, drammi da risolvere con cura e discernimento, e svolgimento anche qui lieve, leggero, in pace con se stesso fin dall'inizio. Zanussi non è Polansky e nemmeno Wajda o Skolimowski. Ma ugualmente conserva un posto serio e originale nel cinema polacco. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni per avviare riflessioni sullo stato di salute della Polonia e, più in genere, dei paesi dell'est Europa.

Le altre valutazioni

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