COSA FARE A DENVER QUANDO SEI MORTO

Valutazione
Inaccettabile, Negativo
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Gary Fleder
Durata
114'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
THINGS TO DO IN DENVER WHEN YOU'RE DEAD
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Scott Rosenberg
Musiche
Peter Atter
Montaggio
Richard Marks

Sogg. e Scenegg.: Scott Rosenberg - Fotogr.: (normake/a colori) Elliot Davis - Mus.: Peter Atter-man, Michael Convertino - Montagg.: Richard Marks - Dur.: 114' - Pro-duz.: Cary Woods

Interpreti e ruoli

Andy Garcia (Jimmy "il santo"), Christopher Walken (the man with the plan), Steve Buscemi (Mister Shhh), Christopher Lloyd (olden "pie-ces" polymeros), Gabrielle Anwar (Dagney), Treat Williams (Critical Bill), William Forsythe (Franchise Chyser), Bill Nunn, Jack Warden, Bill Cobbs, Michael Nicolosi, Marshall Bell, Glenn Plummer

Soggetto

A Denver, l'ex gangster Jimmy cerca di fare soldi inducendo le persone a registrare in vita dei messaggi su nastro da far vedere ad amici e parenti, quando saranno morti. Ma gli affari non vanno molto bene e Jimmy accetta un lavoro per conto del boss della città. In vista di questo incarico, Jimmy arruola un gruppo di vecchi amici fidati, e tutti insieme si ritrovano per svolgere il compito il più in fretta possibile. Ma qualcosa va storto, il col-po non riesce, e Jimmy deve tornare a mani vuote dal Capo. Le conseguenze del mancato successo sono terribili. Il Capo ordina che tutti i partecipanti sia-no fatti fuori. I diretti interessati vengono a saperlo, cercano di organizzarsi ma inesorabilmente, ad uno ad uno, cadono uccisi sotto i colpi dei sicari del Capo. Jimmy, vista inutile ogni possibile salvezza, decide di decretare da solo la propria morte e così fa giustizia del Capo, e di suo figlio, e poi rag-giunge i vecchi amici in un sogno in cui tutti si ritrovano su una barca in vacanza nelle isole tropicali.

Valutazione Pastorale

Se all'inizio sembra di intuire la possibilità di un riscatto, dalla parte centrale e fino alla fine, il film dà la prevalenza ad un destino ineluttabile di violenza e di morte che caratterizza e coinvolge tutti i protagonisti. Una sequela inesorabile di delitti cadenza la storia in un clima nichilista che propone l'omicidio come unica forma di vita e fa capire l'im-possibilità, anche volendo, di uscire dalla catena delle uccisioni e delle ven-dette. Dal punto di vista pastorale, un film del tutto negativo. Utilizzazione: Non è prevedibile l'utilizzazione del film in forma ordinaria, né in altri contesti anche ristretti proprio per la sua totalizzante e chiusa negatività.

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