COSA PIOVE DAL CIELO?

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Metafore del nostro tempo, Rapporto tra culture, Solidarietà-Amore
Genere
Commedia
Regia
Sebastian Borensztein
Durata
93'
Anno di uscita
2012
Nazionalità
Argentina, Spagna
Titolo Originale
Un cuento chino
Distribuzione
Archibald Enterprise Film
Musiche
Lucio Godoy
Montaggio
Fernando Pardo

Orig.: Argentina/Spagna (2011) - Sogg. e scenegg.: Sebastian Borensztein - Fotogr.(Scope/a colori): Rodrigo Pulpeiro - Mus.: Lucio Godoy - Montagg.: Fernando Pardo - Dur.: 93' - Produz.: Pablo Bossi, Juan Pablo Buscarini, Gerardo Herrero, Mariela Besuievsky, Isabel Garcia Peralta, Benjamin Odell, Alex Kuschevatzky.PREMIO MARC'AURELIO MIGLIOR FILM AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL FILM DI ROMA 2011.

Interpreti e ruoli

Ricardo Darin (Roberto), Huang Sheng Huang (Jun Quian), Muriel Santa Ana (Mari), Enric Rodriguez (Roberto giovane), Ivan Romanelli . (Leonel)

Soggetto

Profondamente segnato dall'esperienza militare nella guerra delle Falkland, Roberto è oggi un uomo dal carattere schivo e introverso, che a fatica manda avanti a Buenos Aires il proprio negozio di ferramenta. L'unico svago è quello di collezionare la sera a casa ritagli di giornale che raccontano storie strane. Del tutto casualmente un giorno raccoglie per strada un giovane cinese, Jun, arrivato in Argentina per incontrare uno zio, unico parente ancora vivo. L'uomo però non si trova e Roberto, dopo aver provato a liberarsene, deve tenersi ospite il ragazzo, che parla solo cinese e non sa dove andare. Un soluzione si trova solo grazie all'intervento di un pony express che porta cibo cinese a domicilio ed è bilingue. Quando Roberto spiega a Jun il proprio hobby, legge anche l'articolo che racconta di un fatto incredibile: una mucca caduta dal cielo su un'imbarcazione nel fiume, sulla quale un uomo stava per dare alla fidanzata l'anello del matrimonio. La donna è morta e quell'uomo era Jun.

Valutazione Pastorale

L'incontro tra i due nasce senza volerlo e Roberto tutto desidera tranne che mettersi qualcuno in casa. L'inizio è nitido, intenso; i primi momenti della convivenza sono invece faticosi e un po' farraginosi; la ricerca del parente è quasi un 'giallo' comico brillante; la scoperta che le notizie impossibili hanno un riscontro imprevisto di realtà innesca ritrosie, reticenze e prepara un finale altrettanto forte e di sostanza. C'è sempre Roberto al centro, ma all'inizio è solo, alla fine non lo è più. Più della facile metafora dell'altro di cui non si può fare a meno, il copione si distende sul lento smussare di quegli scogli mentali che frenano esistenze chiuse e difficili. Oltremodo misurato, ben scandito negli spazi fisici, ambientali e culturali di una Buenos Aires lenta e antica, capace di far coincidere dignità individuale, coscienza collettiva ferita e aspirazione all'aiuto reciproco fino all'apertura ad una storia affettiva a lungo respinta, il racconto è ispirato e lirico, scorbutico e ironico, anti retorico e privo di facili illusioni. Uno sguardo attento e positivo sulla possibilità di crescere nelle differenze e nei sentimenti comuni. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme certamente problematico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come esempio di produzione ben riuscita al di fuori dei consueti scenari realizzativi. Meno fruibile per minori e piccoli anche in vista di passaggi televisivi o di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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