COSÌ RIDEVANO

Valutazione
Accettabile-riserve, Problematico
Tematica
Emigrazione, Famiglia - fratelli sorelle
Genere
Drammatico
Regia
Gianni Amelio
Durata
124'
Anno di uscita
1998
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Così ridevano
Distribuzione
Cecchi Gori Distribuzione
Musiche
Franco Piersanti
Montaggio
Simona Paggi

Sogg e scenegg.: Gianni Amelio - Fotogr.: (Scope/a colori) Luca Bigazzi - Mus.: Franco Piersanti - Montagg.: Simona Paggi - Dur.: 124' - Produz.: .Vittorio e Rita Cecchi Gori per la C.G.G. Tiger Cin. Ca s.r.l

Interpreti e ruoli

Enrico Lo Verso (Giovanni), Francesco Giuffrida (Pietro), Clau- dio Contartese (Rosario), Barbara Braga (la ragazza del bar), Iolanda Donni- ni (la signora Verusio), Erika Doria (Alessandra), Renato Liprandi ( la studentessa), Domenico Ragusa (il bidello torinese), Simonetta Benozzo (Simone), Fabrizio Gifuni ( il giardiniere), Rosanna Rovere . (Ada)

Soggetto

Nel 1958 il siciliano Giovanni arriva a Torino, dove già si trova il fratello più giovane Pietro. Giovanni ha un progetto ambizioso: lui, analfabeta, vuole che Pietro compia gli studi fino al diploma e diventi maestro, perché possa raggiungere quei traguardi di apprendimento e di cultura che arricchiscono e fanno maturare una persona. Ma intanto anche Giovanni deve in qualche maniera sistemarsi e vivere. Così, faticosamente, si inserisce nel giro degli altri immigrati, soprattutto siciliani, che in quel periodo arrivano numerosi nel capoluogo piemontese. La mattina, Pietro fa finta di andare a scuola, ma non ci va, senza dire niente al fratello. Giovanni intanto fa vari lavori, si fa conoscere, infine passa dall'altra parte e diventa tra coloro che procurano lavoro ai nuovi arrivati. Passano alcuni anni, Pietro affronta l'esame, prende il diploma, dovrebbero essere tutti e due felici. Giovanni intanto si è sposato, vorrebbe mettere a posto le cose. Ma una sera, mentre sono insieme, si allontana per parlare con un uomo. Comincia una lite, Pietro accorre, l'uomo cade a terra ucciso. Pietro è arrestato per omicidio, condannato e rinchiuso nel carcere minorile. Tempo dopo, un assistente sociale lo accompagna alla festa di Giovanni, uomo ormai dalla posizione ben definita. I due fratelli si rivedono, ma il dialogo tra loro è ormai impossibile.

Valutazione Pastorale

"Così ridevano" è il titolo di una rubrica che compariva nell'ultima pagina de 'La Domenica del Corriere', settimanale di grande diffusione nell'Italia del dopoguerra. Il film si svolge nell'arco di sei anni, dal 1958 al 1964 e vuol parlare ,dice il regista, "degli anni Cinquanta e Sessanta senza nostalgia, senza rabbia, soprattutto senza retorica, ma con un sentimento forte che non escluda l'ironia e il distacco." Questa ed altre osservazioni del regista sono evidenti e da condividere: il film scava in un periodo cruciale della nostra storia, quando l'Italia visse e consumò un cambiamento profondo, passando dalla civiltà contadina alla cultura urbana e industriale. Di questo passaggio la vicenda vorrebbe evidenziare i caratteri, le contraddizioni, le zone oscure: un periodo ricordato come quello del boom economico, all'interno del quale bisognerebbe capire che cosa hanno vinto e che cosa hanno perduto i giovani di allora, quelli che erano in prima linea nella realtà del lavoro, dello studio, della carriera. Un affresco sociale, quindi, sicuramente interessante, che però, concentrato sulle figure dei due fratelli, diventa qualcos'altro: il rapporto tra i due si complica in introspezioni psicologiche sovraesposte e caricate, il racconto si carica di simbolismi non sempre agevoli da decifrare, la tensione diventa melodramma, il film ha difficoltà di comunicazione, si fa in più punti difficile, chiuso, ostico da accostare. La lingua parlata, un dialetto siciliano in più momenti indecifrabile, aumenta le difficoltà. Resta per intero il valore delle tematiche indicate dal regista, l'alto livello della realizzazione, il senso fortemente 'morale' delle immagini: per cui, evidenziata qualche riserva , il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come accettabile e problematico. Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. Da proporre utilmente in situazioni mirate, con l'opportunità

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