CRAJ Domani

Valutazione
Accettabile, realistico
Tematica
Anziani, Musica
Genere
Documentario
Regia
Davide Marengo
Durata
81'
Anno di uscita
2005
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Pablo
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
Dario Baldi e Davide Marengo con la collaborazione di Thomas Torelli

Orig.: Italia (2005) - Sogg. e scenegg.: Teresa De Sio, Davide Marengo, Paola Papa - Fotogr.(Panoramica/a colori): Vittorio Omodei Zorini - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Dario Baldi e Davide Marengo con la collaborazione di Thomas Torelli - Dur.: 81' - Produz.: Gianluca Arcopinto, Roberto Caracuta in collaborazione con C.O.R.E. e KOMART.

Interpreti e ruoli

Teresa De Sio (Bimbascione), Giovanni Lindo Ferretti (Floridippo), Uccio Aloisi (se stesso), Matteo Salvatore (se stesso), Antonio Piccininno (se stesso), Antonio Maccarone . (se stesso)

Soggetto

Il Principe Floridippo e il suo servo Bimbascione intraprendono un viaggio attraverso la Puglia. Dal Gargano al Salento la strada é lunga e i due, accompagnati dal cavallo Toledo, si fermano tre volte per riposarsi: a Carpino dove pranzano con i Cantori, a Foggia dove conoscono Matteo Salvatore, a Cutrufiano dove ballano con Uccio Aloisi. Ogni incontro è caratterizzato dall'esecuzione di brani di musica tradizionale pugliese. Il viaggio si conclude appunto nel Salento, la terra del ragno che il Principe ha sognato prima di partire, la 'taranta' per il cui veleno le donne pizzicate mentre raccoglievano il grano erano costrette a ballare per giorni interi. I commenti ironici e leggeri di Bimbascione fanno breccia nello scontroso Floridippo che riesce ad avere un atteggiamento nuovo verso la vita.

Valutazione Pastorale

All'inizio c'é stato lo spettacolo teatral-musicale "Craj", ideato e diretto da Teresa De Sio e scritto in collaborazione con Giovanni Lindo Ferretti. Davide Marengo ha messo in movimento l'idea di allungare la vita dello spettacolo dal vivo, ricavandone un'opera filmica destinata a durare più a lungo. E quindi a portare ad un pubblico più vasto tutto il patrimonio culturale proposto sul palcoscenico. Inquadrando il racconto nella simpatica cornice favolistica del viaggio fianco a fianco di un servitore e del suo introverso padrone, il regista fonde con bella misura realtà e finzione, apre spazi ben amalgamati tra i paesaggi naturali e i momenti dell'esibizione teatrale, fa intervenire i diretti protagonisti con piccoli, vivaci monologhi. Ne deriva l'opportunità di assistere, e di partecipare, al recupero di una tradizione culturale non solo bella sotto il profilo musicale ma soprattutto significativa come sintesi di istanze sociali, contadine, civili lontane nel tempo ma non per questo fuori moda. L'approccio antropologico resta un tratto significativo di questo lavoro, che riesce a mantenere un tono non pedante, svelto, coinvolgente. Dal punto di vista pastorale, proprio nell'aiutare a mettere in luce l'umanità delle persone, il film é da valutare come positivo, accettabile e nell'insieme realistico. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in molte occasioni nell'ambito del rapporto tra cinema e musica, tradizioni popolari, storia, territorio, società.

Le altre valutazioni

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