CUORI PERDUTI

Valutazione
Discutibile, problematico
Tematica
Famiglia, Giovani, Lavoro
Genere
Drammatico
Regia
Teresio Spalla
Durata
87'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Orango Film Distribuzione
Musiche
Berto Pisano
Montaggio
Bruno Sarandrea

Orig.: Italia (2002) - Sogg. e scenegg.: Marcotullio Barboni, Claudio Lizza, Teresio Spalla - Fotogr.(Panoramica/a colori): Carlo Tafani - Mus.: Berto Pisano - Montagg.: Bruno Sarandrea - Dur.: 87' - Produz.: Angelo Saragò.

Interpreti e ruoli

Vincenzo Peluso (Guido), Elodie Treccani (Rosy), Selvaggia Quattrini (Eugenia), Ivana Monti (Livia), Manuela Arcuri (Nicla), Duilio Del Prete (Emilio), Mario Scaccia (Gaudenzi), Antonio Salines (Ernesto), Gabriella Barbuti (Lorenza), Pao Pei Andreoli (Vieri), Mia Benedetta (Erica), Claudia Botticelli . (Moira)

Soggetto

Eugenia, giovane scrittrice, racconta, a qualche anno di distanza, gli avvenimenti successivi al ritorno del coetaneo Guido nel proprio quartiere, alla periferia della grande città. Da militare di leva, Guido è stato coinvolto nella guerra del Golfo (1991), ha passato esperienze dure e ora vorrebbe riprendere i rapporti che aveva prima. Ma tutto é diventato più difficile. A casa l'attività di famiglia è sull'orlo del fallimento e i rapporti con il padre sono molto tesi. Mentre la madre cerca di mediare, la sorella Rosy, più pratica, è decisa a cambiare vita e accetta di sposare Vieri, figlio del proprietario di un network locale. Da quest'ultimo Guido riceve anche proposte di lavoro, ma il tipo non gli piace e rifiuta sprezzante. Nel quartiere anche i coetanei di Guido cercano una loro strada per il futuro, ma le possibilità sono scarse e ogni progetto viene sempre rinviato. Guido riallaccia rapporti con molte ex amiche, e con una zia con cui ha una arida intesa sessuale. Vieri e il padre vengono messi sotto inchiesta e poi prosciolti: si impegnano allora ad aiutare il padre di Rosy a riprendersi dal tracollo. Una mattina due ragazzi del gruppo vengono trovati morti in una macchina lungo la tangenziale: lui ha sparato a lei e poi si é ucciso. Rosy e Vieri si sposano. Guido ed Eugenia, dopo essersi rivisti ad una festa, hanno ripreso a frequentarsi. Ma ora Eugenia vuole fare nuove esperienze e decide di andare a vivere per qualche tempo in Irlanda. Chiede a Guido di seguirla ma lui rinuncia. Tempo dopo da Dublino Eugenia scrive a Guido. Leggendo quelle parole, Guido intuisce che forse la vita può proseguire anche fuori dal quartiere.

Valutazione Pastorale

"Si tratta -dice l'esordiente regista Teresio Spalla- di un film in cui vengono romanzati fatti e sentimenti di un'epoca di grandi mutamenti. E' ambientato nel 1991, ma con eventi che precorrono quelli attuali e si ripetono oggi dopo la seconda guerra del golfo: le ripercussioni di tali eventi nella società italiana non sono diverse da quelle raccontate nel film...Due fatti salienti riguardano, nella storia, le ultime generazioni: la violenza gratuita che diventa uno sfogo, un appuntamento settimanale; la dimestichezza sessuale che li conduce a un più profondo cinismo. Poi, di contorno, ogni coppia rappresenta una forma degenerativa, in qualche modo inserita nella normalità (...)". Si parla dunque di giovani, di quella generazione calata sullo sfondo dei primi anni '90 tra perdita di valori e offuscarsi di punti di riferimento. La mancanza di alternative (o l'incapacità di saperle vedere) produce rabbia, rigetto, frustrazione. Ambientando le varie microstorie in uno scenario urbanistico di periferia fortemente geometrico e quasi minaccioso, il regista costruisce una sorta di parallelismo tra il vuoto delle coscienze e il nulla della cornice sociale. Va detto che a certe soluzioni interessanti sul piano visivo non corrisponde un'adeguata felicità di ispirazione narrativa. Gli scarti drammaturgici risultano troppo spesso irrisolti e i ritratti psicologici sono un po' troppo monocordi. Si parla di disagio giovanile (anche estremo: l'omicidio-suicidio) ma l'argomento resta abbozzato e non del tutto messo a fuoco. Girato tra realtà e iperrealismo, con un tono quasi naif, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come discutibile, e comunque problematico. UTILIZZAZIONE: più che per la programmazione ordinaria, il film si segnala per proiezioni mirate, come ritratto di ambienti periferici italiani in un particolare momento storico. Attenzione per i minori in caso di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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