DECAMERON PIE

Valutazione
Inaccettabile, scabroso
Tematica
Letteratura, Sessualità
Genere
Commedia
Regia
David Leland
Durata
97'
Anno di uscita
2008
Nazionalità
Italia, Stati Uniti
Titolo Originale
Virgin Territory
Distribuzione
Eagle Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
David Leland liberamente ispirato al "Decameron" di Giovanni Boccaccio
Musiche
Ilan Eshkeri
Montaggio
Jim Clark

Orig.: Stati Uniti/Italia (2007) - Sogg.: liberamente ispirato al "Decameron" di Giovanni Boccaccio - Scenegg.: David Leland - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ben Davis - Mus.: Ilan Eshkeri - Montagg.: Jim Clark - Dur.: 97' - Produz.: Martha De Laurentiis, Tarak Ben Ammar, Roberto Cavalli.

Interpreti e ruoli

Hayden Christensen (Lorenzo de Lamberti), Mischa Barton . (Pampinea Anastagi), Tim Roth (Gerbino de la Ratta), Matthew Rhys (conte Dzerzhinsky), Craig Parkinson (Tindaro), Rosalind Halstead (Filomena), Kate Groombridge (Elissa), Ryan Cartwright (Ghino), Rupert Friend (Alessandro Felice), Christopher Egan (Dioneo), Anna Galiena (badessa), Chiara Gensini (sorella Caterina), Silvia Colloca (sorella Lisabetta), Elisabetta Canalis (sorella Gabriella)

Soggetto

In Toscana nel 1346 il giovane Lorenzo de Lamberti per sfuggire alle angherie del ricco Gerbino de la Ratta lascia la città e si rifugia in un convento dove, fintosi sordo e muto, lavora come giardiniere. Intanto Pampinea, rimasta orfana a causa della peste, è promessa sposa di un conte russo in viaggio verso Firenze, ma anche Gerbino la chiede in sposa, e lei si rifugia nello stesso convento di Lorenzo. Un bacio segreto tra i due crea le premesse per il loro decisivo incontro.

Valutazione Pastorale

Sembrava impossibile che, a distanza di oltre trenta anni, a qualcuno venisse in mente di riprendere quel misero filone innescato negli anni Settanta dal successo del "Decameron" pasoliniano. C'è invece riuscita la ditta De Laurentiis, quella americana (Dino e la moglie Martha), con un recupero totalmente anacronistico, inerte, quasi deprimente. Non basta il coinvolgimento di attori di nome, e di bella presenza, a tenere in piedi un copione risibile, raffazzonato, sciatto e ancora centrato sulla rappresentazione di conventi, finti sacerdoti, frati travestiti come occasioni per storielle di attrazioni erotiche varie. La messa in scena é dilettantesca, e la recitazione a livelli imbarazzanti. Un prodotto di cui si fatica a capire le motivazioni. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inaccettabile e certamente scabroso.

Utilizzazione

é da evitare sia in programmazione ordinaria che in altre occasioni. Attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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