DISASTRO A HOLLYWOOD

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Cinema nel cinema
Genere
Commedia
Regia
Barry Levinson
Durata
107'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
What Just Happened ?
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Art Linson tratto dal libro "Storia amare dal fronte di Hollywood" di Art Linson
Musiche
Marcelo Zavros
Montaggio
Hank Corwin

Orig.: Stati Uniti (2008) - Sogg.: tratto dal libro "Storia amare dal fronte di Hollywood" di Art Linson - Scenegg.: Art Linson - Fotogr.(Scope/a colori): Stephane Fontaine - Mus.: Marcelo Zavros - Montagg.: Hank Corwin - Dur.: 107' - Produz.: Mark Cuban, Robert De Niro, Art Linson, Jane Rosenthal.

Interpreti e ruoli

Robert De Niro (Ben), Catherine Keener (Lou Tarnow), John Turturro (Dick Bell), Robin Wright Penn (Kelly), Stanley Tucci (Scott Solomon), Kristen Stewart (Zoe), Ari Barak (Aba Peterson), Marin Hinkle (Annie), Bruce Willis (se stesso), Sean Penn (se stesso), Michael Wincott

Soggetto

A Hollywood Ben è un produttore in declino. Il film che ha appena finito non ottiene grandi consensi alla proiezione pilota. E, quando mancano pochi giorni al via delle riprese del suo nuovo lavoro, ecco una grana imprevista: Bruce Willis, il protagonista, si è fatto crescere un barbone talebano e non ha intenzione di tagliarlo per entrare nel personaggio richiesto. Intanto Ben affronta le sue situazioni familiari: una ex moglie con cui ha due figli piccoli; un'altra con cui ha una figlia grandicella e seducente. Il regista cambia il finale del film finito e il risultato sembra decisamente migliore. Il giorno dell'inizio delle riprese, Bruce esce dalla roulotte con la barba tagliata a metà: forse il problema é risolto. Ben va a Cannes con il film precedente e scopre nella proiezione al Palais che il regista ha rimontato il precedente finale. Vanity Fair organizza una foto di copertina con i produttori più potenti di Hollywood. Ben viene relegato in un angolino.

Valutazione Pastorale

Quello dei film dedicati a Hollywood é un 'genere' con una storia illustre, fin dalla nascita dei grandi studios. Titoli importanti, altri meno, ma è anche così che é nato e si è consolidato il mito della grande scritta sulla collina californiana. Non ci sono, è inevitabile, grandi novità: tutti sono impegnati a confrontarsi e sopravanzarsi sul terreno dell'arrivismo, del cinismo, della necessità di non guardare in faccia a nessuno. E gli affetti privati seguono questo andazzo. Ma se il quadro appare desolante, l'altra faccia della medaglia é appunto nel film stesso: che non si vergogna di raccontare il peggio e di essere un luogo di 'verità', quindi autentico. Questa fabbrica dei sogni, che nasce da aspre rivalità, é osservata senza paure né sotterfugi. La regia di Levinson ha una classe, una leggerezza, una eleganza da rendere il copione intenso, ruvido, divertente. Come un gioco di specchi senza fine. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e anche problematico, per i molti argomenti che fa emergere.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e in successive occasioni, anche nell'ambito del rapporto 'cinema nel cinema'. Qualche attenzione per i più piccoli é da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

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