DOCTOR M

Valutazione
Inaccettabile, Farneticante
Tematica
Mass-media
Genere
Drammatico
Regia
Claude Chabrol
Durata
92'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
DR. M
Distribuzione
I.I.F.
Soggetto e Sceneggiatura
Sollace Mitchell, Thomas Bauermeister liberamente ispirato al romanzo "Il Dottor Mabuse" di Norbert Jacques
Musiche
Paul Hindemith
Montaggio
Monique Fardoulis

Sogg.: liberamente ispirato al romanzo "Il Dottor Mabuse" di Norbert Jacques - Scenegg.: Sollace Mitchell, Thomas Bauermeister - Fotogr.: (panoramica/a colori) Jean Rabier - Mus.: Paul Hindemith - Montagg.: Monique Fardoulis - Dur.: 92' - Co-Produz.: Clea Productions, Paris - Ellepi Films, I.I.F., Roma - Nef Film Production, Munchen - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Alan Bates (Dotto Marsfeldt), Jennifer Beals (Sonja Vogler), Jan Niklas (Klaus Hartmann), Hanns Zischler (Moser), Bendit Regent (Stieglitz), Alexander Radszun (Engler), Peter Fitz (Veidt), Daniela Poggi, William Berger, Isolde Barth

Soggetto

a Berlino una catena di morti per suicidio allarma la polizia. Per i Servizi Segreti potrebbe trattarsi di una azione destabilizzante, altri pensano ad un virus sconosciuto. Qui agisce il Dottor Marsfeldt che, gravemente malato di cuore, è proprietario di un network televisivo e di vari club, i Theratos, vere residenze di lusso per vacanzieri vogliosi di riposo. Dagli schermi la sua graziosa modella Sonja Vogler, bombarda l'opinione pubblica, incitando non solo a partire per tali club ma "a lasciare e lasciarsi andare". L'agente Klaus Hartmann, indagando, incontra la ragazza dal suadente sorriso in una discoteca che appartiene a Marsfeldt (perennemente occupata da giovani in delirio) e ne diviene l'amante. Intanto i suicidi inesplicabili aumentano (artisti noti, padri di famiglia che non lasciano messaggi ai propri cari, anche un collega di Klaus), mentre alcuni hanno inviato la propria foto alla modella che dal video pubblicizza lo strano invito. Il panico si diffonde a Berlino per la presunta epidemia e Marsfeldt decide di inviare Klaus e Sonja a fare una vacanza presso uno dei Club Theratos. Ma di là la coppia riesce a fuggire e torna in città. Nella perversa e folle mente di Marsfeldt, gli inviti della incosciente Sorija e le crescenti partenze turistiche per gli svaghi nei club non sono che il preludio ad un suicidio di massa per gente delusa e terrorizzata. Klaus però riesce a mandare in trasmissione la ragazza per spezzare il lugubre sortilegio ed incoraggiare invece con il suo bel volto i Berlinesi ad amare la vita, affrontandone responsabilmente le avversità. Il sogno di morte di Marsfeldt si conclude nel fallimento ed egli, per decisione dei due giovani, resta attaccato all'apparecchio cui è affidata la sua sopravvivenza, condannato a vivere fino all'ultimo.

Valutazione Pastorale

la storia è delirante ed il filin un condensato di tetraggine. L'allusione alla nefasta e seduttrice influenza dei media e messaggi pubblicitari in televisione su menti fragili e personalità labili è più che evidente. Sul sogno del Doctor M. e sui suoi programmi di turismo funerario come preludio alla auto-eliminazione collettiva aleggia il fetore della morte. Poliziotto e ragazza lei inconsapevole veicolo di disperazione e insania reagiscono e, pur lasciando in vita quella specie di Mabuse dei nostri tempi attaccato al suo tubo, cambiano lo spot televisivo, contenente un inno alla Vita. Parabola pasticciata e sgradevole assai di uno Chabrol pretenzioso nelle intenzioni per niente gaio, anzi farneticante.

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