DOVE COMINCIA LA NOTTE

Valutazione
Discutibile, Ambiguità
Tematica
Genere
Giallo
Regia
Maurizio Zaccaro
Durata
96'
Anno di uscita
1991
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
DOVE COMINCIA LA NOTTE
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Pupi Avati
Musiche
Stefano Caprioli
Montaggio
Amedeo Salfa

Sogg. e Scenegg.: Pupi Avati - Fotogr.: (panoramica/a colori) Pasquale Rachini - Mus.: Stefano Caprioli - Montagg.: Amedeo Salfa - Dur.: 96' - Produz.: Duea Film, Filmauro, Raiuno

Interpreti e ruoli

Tom Gallop (Irving), Cara Wilder (Nora), Don Pearson (Lee), Kim Mai Guest (Sybil), Blair Bybee (Denny), Jerry Wolking (Greg), Mary Lou Dennhardt (Sylvia), Elizabeth L. Riecke (Glenda), William C. Renk, Georgia Klein, Ron Tasson, Jean Librick

Soggetto

ritornato nella natìa Davenport, dove ha trascorso l'infanzia, il giovane Irving, figlio di un professore di liceo, per non rientrare nella villa piena di ricordi ereditata dal padre, di recente defunto, dimora signorile dei suoi anni verdi, da cui era partito in tutta fretta con la madre, quattordici anni prima, subito dopo il misterioso suicidio della sedicenne Glenda, allieva del padre, prende alloggio in un albergo. Intende infatti fermarsi solo il tempo necessario per attendere alla pratica di donazione della villa ai familiari di Glenda, a titolo di risarcimento per quell'enigmatico suicidio, nel quale risulta in qualche modo implicato il padre, a motivo di un suo legame sentimentale con la giovane allieva. Ma la sera stessa del suo arrivo in albergo, un anonimo, che si dice collega del defunto professore, gli dichiara al telefono che la ragazza è viva. Altrettanto si sente dire da una coetanea di Glenda, a suo tempo sua compagna di banco al liceo, che afferma di averla incontrata di recente; e ancora da una giovane bibliotecaria, incaricata dal curatore di registrare i libri del defunto, che ha trovato ben nascosto un libro di devozione in latino, tutto annotato dal professore, a mo' di diario recente, con riferimenti continui a Glenda. Deciso di andare a fondo della strana faccenda, Irving si stabilisce nella villa per indagare su quanto vi può esser accaduto. Inevitabilmente il suo soggiorno a Davenport si protrae oltre il previsto, nonostante le frequenti sollecitazioni di sua madre, che lo vuole a casa. Nel frattempo accadono nella villa cose inspiegabili: il tetto, pur appena riparato, lascia filtrare acqua; il telefono, pur staccato da tempo, sembra squillare nelle ore più imprevedibili; dentro un tombino del parco viene rinvenuto un flacone di lacca per unghie, ancora freschissimo. Finché le affannose indagini del giovane approdano a un incredibile risultato: Glenda è morta barbaramente uccisa dalla madre di Irving.

Valutazione Pastorale

l'inizio del film, sorretto dalla sceneggiatura di Pupi Avati, crea una certa suspence. Ma in seguito i realizzatori devono aver infarcito il racconto di troppi elementi per così dire in libertà, assolutamente privi di congruenza narrativa; e di personaggi superflui, che svaniscono strada facendo. C'è almeno una donna di troppo, un notaio ambiguo, un lampadario inesistente che tinnisce, una lacca per unghie che non viene più prodotta da anni e un plaid, nascosto per oltre un decennio nel portabagagli di un'auto ferma in garage, che sanguina vistosamente non appena immerso nell'acqua di una vasca da bagno, senza contare altri indecifrabili segni premonitori, malamente posti, ora a depistare le ricerche, ora confonderle, col risultato di un prodotto farraginoso e improbabile, con risvolti di dubbia moralità e d'infatuazioni sessuali a prima vista della durata di una meteora.

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