DRACULA DI BRAM STOKER

Valutazione
Inaccettabile, Malsano
Tematica
Genere
Horror
Regia
Francis Ford Coppola
Durata
125'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BRAM STOKER'S DRACULA
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
James V. Hart tratto dal romanzo di Bram Stoker
Musiche
Wojciech Kilar
Montaggio
Nicholas C. Smith, Glen Scantlebury, Anne Goursaud

Sogg.: tratto dal romanzo di Bram Stoker - Scenegg.: James V. Hart - Fotogr.: (panoramica/a colori) Michael Ballhaus - Mus.: Wojciech Kilar - Montagg.: Nicholas C. Smith, Glen Scantlebury, Anne Goursaud - Dur.: 125' - Produz.: Francis Ford Coppola, Fred Fuchs, Charles Mulvehill

Interpreti e ruoli

Gary Oldman (Dracula/Vlad), Winona Ryder (Mina Murray/Elisabetta), Anthony Hopkins (Abraham Van Helsing), Keanu Reeves (Jonathan Harker), Richard E.Grant (Jack Seward), Cary Elwes (Arthur Holmwood), Sadie Frost (Lucy Westenra), Bill Campbell, Tom Waits

Soggetto

nel 1462, con un autentico massacro di infedeli, il condottiero Vlad III di Transilvania (detto "l'impalatore") riporta nei Balcani la vittoria sui musulmani. Per la falsa notizia della sconfitta e morte sul campo di Vlad III, la moglie (Elisabetta) si suicida lanciandosi dall'alto di una roccia. Il condottiero, folle d'ira e di dolore, giura vendetta contro l'Onnipotente, resta "non morto per sempre", ambizioso di potere, assetato dal sangue di cui si nutre (predilige quello di fanciulle vergini), lussurioso e ancora vivo nella secolare leggenda di Dracula. Malgrado abiti nel suo castello transilvano, questi ha acquistato ben dieci alloggi nella Londra vittoriana, dove si sposta in caccia della Donna Eletta, per azzannarla al collo, travolgerla in un turbine di sangue e di eros, farle assaporare il gusto del Potere e trasmetterle la vita eterna sulla terra. Con questi intenti il nobile Dracula nei panni di un gentiluomo fine '800 dapprima seduce Lucy Westenra, amica di Mina Murray, ambedue bellissime, poi Mina medesima, fidanzata di Jonathan Harker, che un agente immobiliare londinese gli ha inviato al tetro castello e che viene qui trattenuto per un mese come ostaggio di Dracula, tra le mille lusinghe di tre splendide rumene, che il principe ha da tempo fatte sue. La ragione di ciò sta nel fatto che Mina, a detta di lui, assomiglia prodigiosamente alla defunta Elisabetta. Lucy, fidanzata con il Lord Jack Seward, è presto perduta tra incubi erotici e realtà, né Jack nulla può fare per lei. Poi Dracula affascina Mina e le offre amore, nozze, potenza e immortalità eterna. Nemico dichiarato di Dracula è Abraham Van Helsing, un medico olandese immerso in ricerche scientifiche. Unitosi a Lord Jack e a Mr. Quincey (un texano amico di quest'ultimo), il dottor Abraham, sceso nel sepolcro avito di Lucy, lo scoperchia e decapita la morta. Indi - dopo che Jonathan è nel frattempo riuscito a fuggire dal castello di Vlad - conduce il gruppo che si è posto – con Mina a far da esca – all'inseguimento di Dracula, nel cui castello gli alleati si trovano a dover lottare contro l'immonda creatura. Sarà Mina, colei che Dracula ha turbato e inquinato con apparizioni, sogni e promesse folli, a decapitare il mostro con una spada.

Valutazione Pastorale

è poco agevole riassumere, tra fatti storici ed "attuali" erotismi, la complicata vicenda. Anche più difficile tentare la spiegazione del perché il personaggio di Dracula eserciti ancora un fascino così orrido e insidioso, malgrado decenni di pellicole e in culture diverse. Crocifissi, fiamme, aglio e paletti conservano il loro fascino tanto sinistro, quanto artigianale e rituale, anche se chi produce i film ai tempi nostri non può ambire a superare alcuni modelli celebri (tanto per citare – a parte Dreyer . il "Dracula" di Murnau (1922), uno dei miti del Cinema muto, quello di Herzog (suo il "Nosferatu" del '79 con Klaus Kinsky) e senza dimenticare il "Dracula primo" con Bela Lugosi e regia di Tom Browning ('31). Anche il recentissimo film di Francis Ford Coppola ne conferma la solidità oggi si fa meno uso di aglio e cavicchi di frassino e poi la gente è così vaccinata contro il tema, che ci fa meno caso, tanto che – ci si riferisce appunto al prodotto di Coppola – si compiace più delle fantasticherie e trovate tecniche, mentre si lascia catturare meno dal tema notissimo, più sensibile com'è alla sensualità che ai mostri vampireschi. Qui c'è una cura puntigliosa nel ricreare l'atmosfera d'epoca, un raffinato ricorso ai colori delle stoffe e degli abiti (si pensa alla pittura e alle decorazioni di fine secolo, al disegno ed alle eleganze luminose di un Klimt e di un D.G. Rossetti), con il che il classico "horror gothicus" appare spesso e di proposito o superato, o confinato nelle scene meno "calde". Quello che sembra più importante, e cioè lo spirito del romanzo con cui Bram Stoker debuttò prepotentemente alla ribalta letteraria nel 1897, lo stesso spirito cui ebbe ad ispirarsi nel modo più coerente Murnau, ha trovato in Coppola una fedeltà, che forse sulle prime non si avverte. Egli è pronto alle qualità formali e stilistiche, ma mira a far centro su certi problemi dell' "impalatore" diventato azzannatore, sul tormento dell'uomo tallonato dal suo doppio malvagio, sul bisogno di sangue e dominio per la vittoria della vita sulla morte. Tutto questo attraverso le spire affocate dell'eros e un certo viaggio psicanalitico. Che il film sia percorso da pulsioni ardenti e che grondi sensualità, non vi è il minimo dubbio. Che l'opera sia, al tempo stesso meno orrifica delle altre viste finora sugli schermi, ma forse perfino tragica, del pari Dracula, visto prigioniero della sua delirante follia, è decodificabile anche con pietà. La fantasia del regista appare meno eccitata, ma essa fibrilla per lieviti forse meno rituali e tradizionali, liberando il prototipo dalle strette di moduli superati e risalendo dentro la leggenda ed il mito con una indagine psicologica e strumenti più sottili e moderni. La decapitazione del "mostro" segna il terminale di un viaggio nell'inconscio, dopo furori, eccessi e folli sfide. Grande la spettacolarità, notevole la ricchezza e varietà degli espedienti registici (il balletto delle tre incomprensibili, ma seducenti rumene) e in più giardini magici come quelli di Klingsor, fulminee apparizioni di animali, ombre cinesi (la battaglia con i Musulmani), zampilli di fontane e tessuti fastosi a far da cornice. Molto indovinata l'ambientazione di una Londra di fine secolo XIX. Di pregio rilevante la colonna sonora, volta a volta tetra e minacciosa, oppure sinuosa nelle scene di passione. La commistione fra vita quotidiana e vita eterna, il satanismo, la scelta dell'Eletta per la trasmissione del sangue dal costato di Dracula (come premessa-promessa dell'immortalità), l'eterna lotta fra il Bene e il Male e la forte carica di sensualità rendono il film ambiguo, soprattutto malsano. Il talento creativo, il fasto ed i valori formali non possono né occultare, né battere i disvalori, ben percepibili.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV