DRAGON – LA STORIA DI BRUCE LEE *

Valutazione
Discutibile, Violenze
Tematica
Genere
Biografico
Regia
Rob Cohen
Durata
116'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
DRAGON: THE BRUCE LEE STORY
Distribuzione
U.I.P.
Soggetto e Sceneggiatura
Edward Khmara, John Raffo, Rob Cohen tratto dal libro "Bruce Lee: the man only I knew" di Linda Lee Cadwell
Musiche
Randy Edelman
Montaggio
Peter Amundson

Sogg.: tratto dal libro "Bruce Lee: the man only I knew" di Linda Lee Cadwell - Scenegg.: Edward Khmara, John Raffo, Rob Cohen - Fotogr.: (scope/a colori) David Eggby - Mus.: Randy Edelman - Montagg.: Peter Amundson - Dur.: 116' - Produz.: Raffaella De Laurentiis

Interpreti e ruoli

Jason Scott Lee (Bruce Lee), Lauren Holly (Linda Emery), Michael Learned (Vivian Emery), Nancy Kwan (Gussie Yang), Sterling Macer (Jerome), Robert Wagner, Kay Tong Lim, Luoyong Wang, John Cheung, Ric Young, Sven-Ole Thorsen, Ong Soo Han, Eric Bruskotter, Aki Aleong, Sam Hau

Soggetto

Bruce Lee, nato a San Francisco (e quindi cittadino americano) da un modesto attore orientale, dopo un'infanzia trascorsa ad Hong Kong, si trasferisce diciottenne negli Stati Uniti. Lavorando nel ristorante gestito da Gussie Yang ha modo di studiare e di laurearsi in filosofia; ma il meglio di sé Bruce lo manifesta nelle arti marziali, eccellendo nel Kung-fu: il suo primo allievo è Jerome che poi diviene suo amico. Grintoso, in possesso di una enorme carica di energia, pronto ad allenamenti faticosissimi e vincente nei vari combattimenti, Lee organizza due scuole-palestre aprendole a tutti (gialli, bianchi e neri, donne incluse) dominato da un'idea: che quell'arte è per tutti disponibile e non accessibile ai soli orientali i quali al riguardo lo osteggiano e che, in ogni caso, talune variazioni tecniche sono ormai urgenti e necessarie. Sposatosi con Linda Emery (un'americana bionda sua allieva, malgrado l'ostilità di Vivian, la madre di lei), ha da questa due figli, Brandon e una bambina. Drammatico il suo match con un altro temibile esperto di Kung-fu, che con un colpo sleale lo riduce a lungo su una sedia a rotelle (su ordine di una vecchia gang di alcuni cinesi importanti e tradizionalisti). Finalmente rimessosi perfettamente e rientrato nella terra del padre, morto nel frattempo, l'atleta ha un clamoroso successo anche a livello internazionale con una serie di film popolari, che ne decretano la fama e la ricchezza. Poi Bruce accoglie l'allettante offerta di un produttore statunitense, per un film ideato ad hoc per lui. A poche settimane dalla "prima" trionfale e a soli 32 anni, il divo del Kung-fu muore misteriosamente.

Valutazione Pastorale

il film del regista Rob Cohen, tratto dal libro di Linda Lee la moglie amatissima di Bruce è interpretato da Jason Scott Lee, orientale lui pure. Spettacolari e succosi gli scontri mozzafiato; indovinata e, al caso, ricca l'ambientazione e nemmeno sottaciute le motivazioni razziali (i mezzosangue ed i relativi problemi) nonché, sul punto concernente la arti marziali, la questione dell'urto fra il rispetto della tradizione che ha regole e rituali rigidissimi e l'esigenza di orizzonti più larghi e variazioni tecniche ritenute come inevitabili. Quella di Bruce è una personalità complessa: lo affascinavano la ricerca del meglio, l'equilibrio tra forza fisica, stile e forza morale, ma lo assillavano anche incubi e visioni terrificanti (quella del suo "demone" con tanto di corazza giapponese del '600, quasi un preannuncio spietato e ricorrente di una lotta impossibile e mortale, da lui bambino fino all'età adulta). La storia di questo ormai mitico eroe popolare, atleta perfetto e compiuto e star del cinema si segue con interesse, malgrado la "stanca" della parte finale e tenendo doveroso conto del clima violento.

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