Drive me home

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Famiglia, Lavoro
Genere
Drammatico
Regia
Simone Catania
Durata
100'
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Europictures - Indyca
Soggetto e Sceneggiatura
Simone Catania, Fabio Natale
Fotografia
Paolo Ferrari (II)
Musiche
Air Canada
Montaggio
Chiara Griziotti
Produzione
Inthelfilm - Indyca

Interpreti e ruoli

Marco D'Amore (Agostino), Vinicio Marchioni (Antonio), Lou Castel (Karl), Jennifer Ulrich (Emily), Chiara Muscato (La madre di Antonio)

Soggetto

Antonio e Agostino, cresciuti insieme in un piccolo paese siciliano, si sono in seguito persi di vista. Oggi, quindici anni dopo, Antonio raggiunge Agostino che fa il camionista tra Olanda e Belgio. L’amicizia tra loro non è finita…

Valutazione Pastorale

Dopo un apprendistato in corti e prodotti digitali, Simone Catania (Cantù, 1980) esordisce nel lungometraggio di finzione. Il film “Drive me home” è una storia di amicizie perdute e ritrovate e di rimpianto per le occasioni non sfruttate. “Attraverso un viaggio – dice il regista- ho cercato di raccontare il sentimento di molti ragazzi che hanno scelto di vivere all’estero ma che vorrebbero tornare”. La parte forse più interessante viene subito dopo, quando Catania specifica che si tratta “di un film a suo modo militante di recupero delle origini, della terra e della identità non solo individuale ma anche collettiva”. Il fatto è che le figure dei due protagonisti sono presentate in modo fin troppo prevedibile, gesti e azioni risultano alquanto ‘telefonati’, e questo a scapito di uno sviluppo narrativo non sempre scorrevole. Insomma l’insistenza con cui Antonio pedina l’amico, le loro arrabbiature posticce, il loro riunirsi e riconciliarsi grazie al ‘regalo’ generoso di Agostino, sono tutti momenti che sanno di artificioso, di non spontaneo. Certo va messa in conto anche la finale riconciliazione tra i due, trascurando i motivo all’origine dell’attrito tra Agostino e il padre. Comprensione, dialogo e tanta amicizia, che supera tutto. Ruvidità, voglia di non perdersi di nuovo, confondersi tra memoria, ricordi, generiche capacità di rivalutarsi. Catania procede con modi fin troppo altalenanti, le riprese in giro per l’Europa avrebbero meritato maggiore compattezza narrativa. Così il film corre il rischio della frammentarietà. E il film, dal punto di vista narrativo, è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria come prodotto italiano non sempre centrato ma adatto ad affrontare alcune tematiche della odierna condizione giovanile.

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