DUE GIORNI SENZA RESPIRO

Valutazione
Inaccettabile, insulso
Tematica
Gangster
Genere
Farsesco
Regia
John Herzfeld
Durata
97'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
TWO DAYS IN THE VALLEY
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Musiche
Anthony Marinelli
Montaggio
Jim Miller, Wayne Wahrman

Sogg e scenegg.: John Herzfeld - Fotogr. (Scope/a colori): Oliver Wood - Mus.: Anthony Marinelli - Montagg.: Jim Miller, Wayne Wahrman - Dur.: 97' - Produz.: Jeff Wald, Herb Nanas.

Interpreti e ruoli

Danny Aiello (Dosmo Pizzo), Greg Cruttwell (Alan Hopper), Jeff Daniels (Alvin Straver), Teri Hatcher (Becky Foxx), Glenne Headly (Susan Parish), Peter Horton (Roy Foxx), Paul Mazursky (Teddy Peppers), Marsha Mason, Eric Stoltz, James Spader, Charlize Theron, Keith Carradine, Louise Fletcher, Austin Pendleton

Soggetto

Nella San Ferdinando Valley a Los Angeles, Dosmo, vecchio sicario a fine carriera, capisce che Lee, assassino su commissione, lo sta cercando per farlo fuori ma riesce a sfuggire alla trappola. Si rifugia in un'elegante casa in collina, dove deve tenere in ostaggio un mercante d'arte moderna e la sua fedele segretaria. Arrivano poi a complicare la situazione, la sorella infermiera del mercante con al seguito un regista con tendenze suici-de. Nello stesso tempo, un'altro assassino deve tornare sul luogo del delitto, che però brulica di poliziotti, tra cui un vice commissario frustrato e un collega poco affidabile. Al tramonto Dosmo fa salire tutti in macchina per scappare. Così gruppi di persone finora separati si incontrano e si scontrano, fino ad arrivare ad una cruenta e definitiva resa dei conti. Lee muore, ucciso da Teddy, il regista. Dosmo e Susan, la segretaria, vanno via insieme, lo stesso fanno l'infermiera e Teddy, gli altri muoiono, uccisi da altri sicari. Nella valle, dopo 48 ore, tutto è cambiato.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una scombinata presa in giro di tanti generi del cinema americano classico, risolta malamente a causa di un copione oltremodo confuso e di una regia tutta rivolta a ripetere gli stereotipi, il già visto, senza mai cercare di inventare qualche soluzione nuova. Si passa dal registro comico a quello ironico, a quello drammatico, sempre restando su livelli di prevedibili insulsaggini. Dal punto di vista pastorale poi, la lunga serie di omicidi e di uccisioni proposti quasi con naturalezza, i rapporti tra le persone improntati a sbrigativa violenza rendono il film inaccettabile . UTILIZZAZIONE: il film è da escludere dalla programmazione ordinaria, e certo, anche in altri contesti, il tono farsesco della storia non ne rende consigliabile l'utilizzazione.

Le altre valutazioni

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