DUE GIORNI, UNA NOTTE

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia, Lavoro
Genere
Drammatico
Regia
Jean Pierre e Luc Dardenne
Durata
95'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Belgio
Titolo Originale
Deux jours, une nuit
Distribuzione
Bim Distribuzione
Musiche
branidi autori vari
Montaggio
Marie Hélène Dozo

Orig.: Belgio (2014) - Sogg. e scenegg.: Jean Pierre e Luc Dardenne - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alain Marcoern - Mus.: branidi autori vari - Montagg.: Marie Hélène Dozo - Dur.: 95' - Produz.: Jean Pierre e Luc Dardenne, Denis Freyd.

Interpreti e ruoli

Marion Cotillard (Sandra), Fabrizio Rongione (Manu), Pili Groyne (Estelle), Simon Caudry (Maxime), Catherine Salée (Juliette), Alain Eloy (Willy), Myriem Akheddiou (Mireille), Fabienne Sciascia (Nadine), Philippe Jeusette (Yvon), Christelle Cornil (Anne), Laurent Caron (Julien), Serge Koto . (Alphonse)

Soggetto

Sandra lavora in una piccola azienda che produce pannelli solari. Individuata come l'anello debole del gruppo in quanto reduce da una forte crisi depressiva, rischia il licenziamento. Al momento di andare via, gli altri dipendenti riceveranno un bonus di 1000 Euro. Aiutata dal marito Manu, Sandra si fa forza e ottiene che la votazione venga ripetuta, utilizzando il voto segreto. E' il fine settimana, Sandra ha 48 ore di tempo per avvicinare e convincere i colleghi ad esprimersi in suo favore nella ripetizione del lunedì mattina.

Valutazione Pastorale

Appena comincia a dipanarsi, la vicenda di Sandra richiede qualche minuto per entrare nella giusta sintonia. Ma ci vuole veramente poco e in breve capiamo che la donna è stretta in una di quelle situazioni che non consentono via d'uscita. Da una parte la perdita del lavoro, dall'altra la sottrazione di un bonus in denaro fin troppo prezioso per tutti gli altri. Siamo nell'Europa occidentale stretta nella crisi economica, siamo in un contesto sociale avanzato dove la collettività vive (forse) mediamente bene, ma i singoli mordono il freno, coppie e famiglie devono mettere in conto rinunce, progetti da rinviare, desideri da accantonare. Su questo scenario, purtroppo ben conosciuto, il copione interviene con un approccio inedito e imprevisto. I due registi fanno in modo che il tono di denuncia, polemico e di protesta non prevarichi mai quello umano, interiore, solidale. Sandra è una donna che deve superare impacci, timidezze, incertezze ma trova i migliori alleati nei due figli adolescenti e soprattutto nel marito Manu, che la supporta in ogni momento difficile. La soluzione finale consente di precisare che mai come in questa occasione i due autori hanno costruito uno sguardo carico di una pulizia etica totale, un afflato improntato ad una moralità assoluta, priva di retorica, ideologia, didascalismi. Una grande parabola civile e sociale, un regia asciutta e intensa, priva di fronzoli o espedienti; un finale di contenuta, semplice commozione. Accanto a Sandra, che si incammina verso il futuro, ci sono tutti coloro che mettono comprensione, cuore e ragione davanti a piccoli e egoistici interessi individuali. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare cone consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come proposta di alto livello su argomenti del tutto attuali e contemporanei (lavoro, donna, famiglia, scelte...).

Le altre valutazioni

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