EDMOND

Valutazione
Discutibile, scabrosità
Tematica
Libertà, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Stuart Gordon
Durata
85'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Edmond
Distribuzione
Fandango
Musiche
Bobby Johnston
Montaggio
Andy Horvitch

Orig.: Stati Uniti (2005) - Sogg. e scenegg.: David Mamet dal proprio, omonimo testo teatrale - Fotogr.(Panoramica/a colori): Denis Maloney - Mus.: Bobby Johnston - Montagg.: Andy Horvitch - Dur.: 85' - Produz.: Chris Hanley, Molly Hassell, Duffy Hecht, Stuart Gordon, Roger Kass, Mary McCann, Kevin Ragsdale.

Interpreti e ruoli

William H.Macy (Edmond Burke), Rebecca Pidgeon (la moglie), Joe Mantegna (uomo al bar), Denis Richards (prostituta al bar), Julia Stiles (Glenna), Mena Suvari (prostituta), Bai Ling (ragazza), Dule' Hill (baro), Dylan Walsh Lionel Mark Smith (esaminatore), Wren T. Brown . (protettore), (predicatore)

Soggetto

Una sera Edmond, dopo l'ennesima lamentela da parte della moglie, entra in crisi, annuncia che va via di casa e si getta nel buio delle strade di Los Angeles. In un bar un uomo lo convince che il sesso è la chiave giusta per risolvere i suoi problemi. Così Edmond comincia un giro di locali notturni, carcando ragazze di vario tipo ma restando sconvolto dagli altri prezzi richiesti. Glenna, una giovane cameriera, lo invita a casa sua. I due hanno qualche approccio, poi cominciano a parlare, infine la situazione degenera e Edmond uccide Glenna. Ci vuole poco perché la polizia lo rintracci e lo chiuda in carcere. Edmond é il primo a riconoscersi colpevole. Condannato, divide la cella con un uomo di colore. All'inizio il rapporto con lui è difficile. Dopo qualche anno, i due si coricano insieme nello stesso lettino e si augurano la buona notte.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un testo teatrale di David Mamet che forse sul palcoscenico aveva maggiore verve e forza scenica. Il film è tra i meno riusciti di quelli che Mamet ha scritto e/o diretto. Il copione è tanto pretenzioso quanti irrisolto. La crisi esistenziale del protagonista nasce all'improvviso e resta quanto mai nebulosa. Quel suo parlare sempre sorpreso, stordito, quasi inconsapevole mal si accorda con il suo essere stato un manager, e le sue frasi scivolano in un filosofeggiare che ben presto diventa stanco e inconcludente. Insomma un film che diventa sbagliato e fuori misura, pur partendo da premesse che potevano essere interessanti e di grande attualità. Nell'insieme, dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come discutibile, aggiungendo scabrosità per molti passaggi presenti e non del tutto giustificabili. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria per un pubblico adulto, e ben tenendo conto di quanto detto circa i suoi limiti. Attenzione é da tenere per i più piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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