EL MARIACHI

Valutazione
Discutibile, Crudezze
Tematica
Genere
Grottesco
Regia
Robert Rodriguez
Durata
80'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
EL MARIACHI
Distribuzione
Columbia Tri Star Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Robert Rodriguez
Musiche
Marc Trujillo, Alvaro Rodriguez, Juan Suarez, Cecilio Rodriguez, Eric Guthrie
Montaggio
Robert Rodriguez

Sogg. e Scenegg.: Robert Rodriguez - Fotogr.: (panoramica a colori/) Robert Rodriguez - Mus.: Marc Trujillo, Alvaro Rodriguez, Juan Suarez, Cecilio Rodriguez, Eric Guthrie - Montagg.: Robert Rodriguez - Dur.: 80' - Produz.: Robert Rodriguez, Carlos Gallardo - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Carlos Gallardo (El Mariachi), Consuelo Gomez (Domino), Peter Marquardt (Mauricio), Jaime De Hoyos (Bigoton), Reinol Martinez (Azul), Ramiro Gomez (Cantinero), Jesus Lopez (Vieyo Clerk)

Soggetto

in una cittadina di frontiera messicana il violento Mauricio, un killer "ospite" di una piccola ed ultrapermissiva prigione messicana, ha un conto da regolare con lo spietato Moco, non solo perché afferma che costui è in debito con lui, ma anche perché quello gli ha mandato alcuni scagnozzi a sparargli dentro le mura del carcere. Mauricio gira ora recando una custodia da chitarra (gliel'hanno consegnata appena fuori), contenete alcune armi. Il destino vuole che nella cittadina sia appena giunto "El Mariachi", uno spaesato e candido giovanotto, chitarrista popolare e girovago, squattrinato ed in cerca di lavoro. Questi recatosi in un modesto albergo portando la chitarra in una custodia, viene subito segnalato dal gerente al Moco che, ritenendo El Mariachi un killer, sguinzaglia i suoi fidi armatissimi per ucciderlo. Sfuggito ai suoi persecutori, il giovanotto viene accolto presso un bar di cui si occupa la bella Domino, l'amante di Moco, la quale gli si affeziona per la sua semplicità. Da questo momento inizia un susseguirsi di fughe, appostamenti ed equivoci, poiché Mauricio ha involontariamente scambiato la sua custodia con quella del Mariachi che, messo alle strette, è costretto a sparare. Fra tanto Mauricio insieme a Domino si reca al Ranch di Moco (nel frattempo ingelositosi del giovanotto) per esigere la propria parte di un bottino. Ma Moco spara non solo a Mauricio, ma alla stessa amante. Giunto sul posto anche El Mariachi, utilizzando la moto nuova della donna, Moco spara ancora e colpisce la mano sinistra del giovanotto che per difendersi lo uccide. Al giovanotto non resta che la fuga verso l'ignoto.

Valutazione Pastorale

texano, appena ventiquattrenne, Robert Rodriguez ha girato un film di natura artigianale mobilitando alla bisogna amici ed una vasta parentela, ma in pratica facendo tutto da solo. Però è un lavoro cui non mancano né freschezza, né un certo candore giovanile: il talento si avverte subito. In più è riciclando con abilità ricordi di altri film di analoga ambientazione, non fa difetto una ironia sottile e spontanea. Pochi film come questo possono essere gratificati dalla definizione di grottesco. Allo stesso tempo si è davanti ad una sorta di parabola (non ingombrante, tuttavia, semmai in filigrana), con il vecchio Messico tradizionale (chitarre, canzoni e sparatorie fracassone) e l'odierno quotidiano (le armi sofisticate di alcuni boss, meno viscerali e più gelidi come Moco). Il film, che a momenti riesce ad avere ritmi e lampi farseschi e sebbene faccia perno su di un artificio classico (lo scambio dei due grandi astucci neri e, dunque, gli equivoci) si segue con attenzione. L'amaro si annida nei pochi fotogrammi conclusivi: lo sfortunato "mariachi", tranquillo girovago dispensatore di canzoni popolari, fugge verso un avvenire che non era il suo, a causa di eventi brutali che lo hanno travolto nella violenza.

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